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SAN MAURO. Dallolio: "Per ora vado avanti senza vicesindaco"

SAN MAURO. Dallolio: "Per ora vado avanti senza vicesindaco"

L'ex sindaco di San Mauro, Ugo Dallolio

Sono tanti gli interrogativi di queste ore, dopo la decisione di Ugo Dallolio di revocare tutte le deleghe al vicesindaco Lucrezia Colurcio. Perché lo ha fatto? Perché proprio ora, ad un anno dalle elezioni? Perché non prima, in quelle occasioni in cui la Colurcio si è mostrata non all’altezza del suo ruolo? E soprattutto: cosa succederà adesso? Insomma, le domande si sprecano. Ad alcune - seppur in modo molto vago - risponde lo stesso Ugo Dallolio.     “Le motivazioni della scelta sono solo e unicamente personali - ribadisce -. Un vicesindaco dovrebbe rappresentare ed essere in sintonia col sindaco, invece in questo caso il rapporto di fiducia era venuto a mancare”. È stato un episodio particolare a scatenare l’ira del primo cittadino? “La scelta è maturata nel mese di luglio. Ma non ho intenzione di entrare più nei dettagli. Sono problemi tra me e lei” commenta laconico Dallolio.     Scurdammoce ‘o passato, insomma. Va bene, guardiamo avanti: chi prenderà il posto di Colurcio? “Ora come ora le deleghe sono automaticamente passate a me, più avanti vedremo”. C’è la possibilità che si finisca il mandato con un assessore in meno? “Certo, da qui a maggio possiamo tranquillamente ‘giocare in 10’” dice il sindaco, usando una consueta metafora calcistica per spiegare che “l’uomo in meno” non sarebbe un problema. Resta, però, il nodo del vicesindaco. A quale degli attuali assessori affidare il ruolo? “La presenza di un vicesindaco non è vincolata - assicura Dallolio, che sicuramente prima di prendere la sua decisione ha studiato bene le carte -. Nelle occasioni in cui è richiesta la presenza di un vicesindaco, assume automaticamente quel ruolo l’assessore più anziano”. Ossia, in questo caso, Luigi Antonetto.     Ora come ora, dunque, Ugo Dallolio non è intenzionato a rimpiazzare la sedia rimasta vuota dopo la cacciata di Lucrezia Colurcio. Il sindaco dovrà, però, ricacciare indietro gli attacchi di un partito che - oggi unito come non lo si vedeva da tempo immemore - gli è ormai totalmente ostile.      
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