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STRAMBINO. Le mensa non piace ma l'Unione rinnova il contratto!

STRAMBINO. Le mensa non piace ma l'Unione rinnova il contratto!

Il servizio mensa non piacema l'Unione Collinare ha deciso di prorogare per altri tre anni l'appalto affidato dal 2012 alla multinazionale Elior. Malgrado la scadenza del contratto al prossimo 31 agosto 2015, nonostante le proteste che in questi tre anni si sono rincorse da parte delle famiglie e anche nonostante le osservazioni, tutt'altro che positive, della Commissione mensa!

Incredibile ma vero. I Sindaci della Collinare lo hanno deliberato il 16 giugno scorso. Ponendo tre condizioni. Innanzitutto la cessazione del rimborso al Comune di Romano dei consumi del centro di cottura. E ad oggi non è ancora chiaro se la cucina del plesso romanese resterà aperta o chiuderà, il che vuol dire niente più cuoca interna e arrivo di cibi precotti. Un dubbio che sta già sortito feroci lamentele da parte dei genitori.

Inoltre la Giunta chiede di rispettare le indicazioni della commissione mensa sia in merito al menù che alla cucina. I Sindaci promettono maggiori controlli e sanzioni, come prevede il capitolato, nel caso non vengano rispettati i paletti. Meglio tardi che mai...

Viene da chiedersi: ma se i tempi erano risicati per andare a nuovo appalto, non si poteva prorogare per un solo anno? E magari, con questi tempi di crisi economica, dar del lavoro a qualche ditta del territorio e non ad un spa?

La Elior si era aggiudicata il servizio nelle scuole elementari e medie di Strambino, Romano e Scarmagno e all'infanzia di Mercenasco, per i costi, piuttosto bassi: 3,81 euro a pasto (3,58 euro oltre iva), con sconti per fasce Isee da 2mila a 5mila euro (solo 1,50 euro a pasto) ed esenzione fino a 2mila euro.

Peccato che il basso costo sia ampiamente giustificato... A Romano la polemica era scoppiata perché, con porzioni troppo misere, i bambini arrivavano a casa affamatissimi. Si era chiesto di aumentare la quantità delle portate. Ma ancora oggi, per esempio a Strambino, c'è chi, tra i genitori, prepara il baracchino, per essere sicuro che i figli mangino abbastanza e bene.

IL VERBALE DELLA COMMISSIONE MENSA

Lo scrive persino la commissione Mensa nei verbali del gennaio 2015, riferiti ai due sopralluoghi svolti il 18 novembre e poi il 18 dicembre del 2014.

"I genitori riferiscono che nel primo sopralluogo il cibo è scotto, insapore e il gusto del parmigiano era inesistente. Le carote, in sostituzione di broccoli surgelati (reperire a novembre broccoli surgelati quando ci sono quelli freschi sembra un paradosso) provenienti dalle buste sono risultati all'assaggio troppo dure e secche, in particolare per i bambini della scuola d'infanzia".

La conseguenza? I bambini non mangiano nemmeno quel poco che c'è. Restano a pancia vuota in attesa di tornare a casa, dove poi si riempiono di spuntini o merendine. "Si è constatato con rammarico – scrive infatti la Commissione mensa - un gran numero di avanzi nel piatto". Nel secondo sopralluogo "l'insalata era amara e, in alcuni casi, con aceto; i secondi, in alcune sedi, arrivano con porzioni minime e non sempre si espone il piatto campione. La frutta spesso arriva guasta e non sempre riescono a sostituirla con la motivazione che non c'è personale per portarne altra. Le insegnanti di diversi plessi evidenziano la scarsa qualità del cibo e spesso le ultime classi ad essere servite non hanno né le porzioni previste né il pane. Si chiede inoltre di non fornire più la torta il venerdì ma in un altro giorno in modo che tutti possano mangiarla. Viene evidenziato inoltre che le minestre di verdura spesso hanno le patate crude".

Ci sono poi problemi riguardanti il personale. "Quando è in malattia non viene sostituito – scrive ancora la Commissione -. Succede in particolare a Strambino dove gli spazi ed i tempi di distribuzione si dilatano".

Il verbale è stato sottoscritto, nella sala Giunta di Strambino il 20 gennaio scorso, da ben quindici rappresentanti: dieci genitori (altri tre genitori erano assenti) e quattro insegnanti. Presente la funzionaria Laura Principe. La Commissione ha convenuto di chiedere alla Elior un maggiore equilibrio tra qualità e prezzo, per controllare meglio le variazioni dei menù ed organizzare eventualmente corsi di aggiornamento del personale per garantire una più uniforme cottura del cibo. Perché un conto è seguire le direttive dell'Asl volte a garantire una corretta alimentazione, un altro è tenere a stecchetto i bambini. "L'educazione alimentare – conclude la Commissione presieduta da Grazia Marcon – si costruisce a scuola e a casa, bene le verdure sia cotte che crude, ma devono essere preparate in modo idoneo per poter garantire a tutti un pasto gustoso e senza spreco".

 
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