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IVREA. Tentato omicidio fuori dalla “disco”. Ingrana la marcia e ne investe 11

IVREA. Tentato omicidio fuori dalla “disco”. Ingrana la marcia e ne investe 11

Bosio Emanuele

Una lite scoppiata all'interno del Tweed, una discoteca alla periferia di Ivrea,  poi proseguita nel piazzale esterno, ha rischiato di trasformarsi in tragedia. E' successo sabato in corso Vercelli 117. Emanuele Bosio, 41 anni, appassionato di culturismo, residente a Cascinette d'Ivrea. Si è messo al volante della sua Mini Cooper di colore verdone e ha investito 11 persone, a più riprese, spingendo il piede sull’accelleratore più e più volte. Risultato: sono tutte finite in ospedale. Rintracciato all'alba dai poliziotti in forza al Commissariato di Ivrea al comando del vicequestore Gianluigi Brocca, grazie al numero di targa annotato da uno dei testimoni, su richiesta del sostituto procuratore Chiara Molinari, è stato arrestato. In carcere dovrà difendersi dall'accusa di tentato omicidio plurimo. Per fortuna i feriti, tutti di età compresa tra i 20 e i 35 anni, hanno riportato contusioni lievi e già domenica mattina erano stati dimessi con prognosi che variano da un minimo di 7 ad un massimo di 15 giorni. Ora gli inquirenti, con l’aiuto dei tanti testimoni, ricostruiranno, nei minimi dettagli, quanto accaduto. Ieri c’è stata la convalida dell’arresto e oggi è in programma l’interrogatorio davanti al gip. “I fatti contesti sono gravi, perché il bilancio poteva essere pesantissimo” commenta il procuratore capo, Giuseppe Ferrando. Sicuro è che l’alcol test è risultato positivo, oltre 1,5 il limite consentito.   Le ricostruzione Tutto sarebbe successo per colpa di una birra che un ragazzo gli avrebbe  rovesciato sulla maglietta. “Ma che cazzo fai...?” avrebbe urlato Emenuele Bosio. Poteva finire qui e invece no. La discussione e degenerata con calci, pugni e spintoni, fino all’arrivo del buttafuori. Un’ora e mezza più tardi, intorno alle 4, fuori dalla discoteca è scoppiata un’altra discussione. Ancora parole grosse, ancora spintoni. Ed è a questo punto che l’imprenditore sarebbe salito sulla sua Mini Cooper e avrebbe cominciato con il carosello. “Eravamo nel parcheggio – hanno spiegato, ancora con il fiatone e il batticuore Daniela L. e Giovanna B. - Siamo salve per miracolo. E’ partito a tutta velocità e nessuno è riucito a fermarlo. Si sentivano le urla, c’erano persone per terra... Un matto”.   “Quell'auto era come impazzita. L'automobilista andava avanti e poi in retromarcia con gimkane tra la folla. Schizzavano via come birilli...” hanno raccontato Mario S. e Giuseppe T. “Voleva ammazzarci. Si è anche messo a sfrecciare a 100 all’ora sulla statale - ha detto Stefano A. - E’ iniziato all’improvviso. Mi ha colpito  e sono carambolato a terra. Avevo i pantaloni sporchi di sangue, la maglietta strappata, ma ero vivo. Ho visto qualcuno che cercava di aprire la portiera della macchina in corsa, di rompere il finestrino, ma non c’è stato nulla da fare. Terribile... A un mio amico gli ha spaccato il ginocchio, un altro ha le costole incrinate...”. Completamente diversa, invece, la tesi di Emanuele Bosio, che s’è giustificato in tutti i modi. “Sono stato vittima di un’aggressione - ha detto -   Sono venuti contro la mia auto in 20. Ho avuto paura. Volevo scappare, non volevo uccidere e non mi sono accorto di avere investito qualcuno ...”. C’è comunque un video, girato con lo smartphone ed è tutto molto chiaro. C’è l’auto, il fuggi fuggi, le urla, la paura, i ragazzi, il fuggi fuggi.   La discoteca E nel pomeriggio di sabato così scriveva il Tweed su Facebook in un comunicato ufficiale: "Con grande rammarico per i fatti avvenuti questa notte nel piazzale antistante al nostro locale, la direzione di Tweed Club si dissocia totalmente dai comportamenti illeciti verificatesi ed è profondamente scossa ed amareggiata per l'accaduto; si è collaborato con le forze dell'ordine competenti del territorio per ricostruire la dinamica degli eventi e si è appreso ora dai media locali che la giustizia ha celermente fatto il suo corso.Lo staff di Tweed augura una buona guarigione alle persone coinvolte che, fortunatamente, non hanno subito lesioni gravi, ed attualmente sono state tutte dimesse dall'ospedale. Inoltre, la direzione di Tweed provvederà tramite i propri legali, ad andare a fondo di questa vicenda in quanto parte lesa.”
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