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24 Ottobre 2013 - 00:03
"I rapporti erano tesi per il solito motivo: il passaggio nel cortile ma abito lì da 40 anni, ci sono sempre passato e sempre ci passerò!". Così ha esordito l'anziano Gesuino Murro, classe 1940, il primo ad essere interrogato giovedì scorso, presso il Tribunale di Ivrea, nell'ambito di un processo per minacce ed ingiurie tra vicini di casa. Una vicenda che vede protagonisti, nelle reciproche parti di imputati e di persone offese, il Murro e la moglie Maria Piccolo da un lato, difesi dall'avvocato Alessandro Raucci. Dall'altro Vincenzo Castigione, classe 1948, difeso dall'avvocato Pierfranco Bertolino, presso cui si è costituita parte civile anche la moglie Carmela Spitaleri. Al centro delle tensioni una servitù di passaggio in via Casale.
I fatti, per cui si sta procedendo di fronte al giudice Marianna Tiseo, risalgono al luglio del 2009 anche se ci sono state più denunce e cause anche davanto al Giudice di Pace. Quella sera, o tardo pomeriggio che fosse (già su questo punto le dichiarazioni dei testi discordano), le due coppie si trovavano ciascuna presso la propria abitazione. Secondo le dichiarazioni rese in aula dai diretti interessati, i Murro attendevano la visita di Daniela Ruggero, i Castiglione quella del loro architetto. Ad accendere la miccia fu l'ingresso nella via di una Punto grigia. Alla guida la Ruggiero. Da questo istante si articolano due versioni contrapposte.
"Aspettavamo che suonasse – ha riferito Murro – ma non succedeva. Allora siamo usciti e l'abbiamo vista far retromarcia. Le abbiamo chiesto perchè e ci ha detto che i vicini avevano cominciato a battere i pugni. Allora mi sono incavolato. Il Castiglione ha preso un tubo lungo 2 metri e sua moglie (mi dispiace dirlo) lo ha trattenuto e mi ha salvato". Nella versione del Murro (talmente agitato che s'è messo addirittura ad inveire contro il giudice) il Castiglione avrebbe urlato: "sei un sardo bastardo, ti taglio la capa!".
"In siciliano si dice ti spacco la testa, non la capa" ha replicato Castiglione, più pacato, alle domande del Pm Bianco. "Aspettavo l'architetto – ha raccontato il vicino di origine catanese -, ho visto un'auto e cono uscito. Non era lei ma un'altra signora che è andata via". A questo punti i Murro si sarebbero attaccati: "cosa vieni a curiosare, mafioso, figlio di puttana" avrebbe inveito il dirimpettaio con un palanchino. "Ho fatto il gesto di prendere uan spranga ma non l'ho presa – ha aggiunto Castiglione – me ne sono tornato in casa ". L'intervento della Spitaleri, di un vicino e dei Carabinieri aveva messo fine alla rissa. "Ci hanno insultato anche di fronte ai Carabinieri, hanno messo manifesti dandoci della puttana e del abstardo – ha aggiunto, interrogata, la Spitaleri -. Ho cercato di calmare mio marito. Cercavano solo di provocarci".
Significativa la testimonianza della Ruggero che costituisce una versione intermedia tra i racconti degli imputati: "ho fatto marcia indietro - ha riferito -, benchè fosse un svincolo pericoloso, perchè ho visto il Castiglione venirmi incontro agitato" mentre un altro vicino di casa ha tentennato sul particolare della spranga.
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