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LORANZE'. Guida in stato di ebbrezza ma l'alcool test lo scagiona

LORANZE'. Guida in stato di ebbrezza ma l'alcool test lo scagiona

 

Centra un'altra automobile, viene fermato dai Carabinieri, sottoposto all'alcool test, ma poi si scopre che il verbale relativo a quell'alcool test è sprovvisto dei dati necessari... nome, cognome e firma. Se l'è cavata così Gianni B., di Loranzè. L'uomo era finito imputato, presso il Tribunale di Ivrea, con l'accusa di guida in stato di ebbrezza. Il processo, per fatti risalenti alla giornata del 14 novembre 2010, si è concluso l'altra settimana. Il giudice Claudia Maria Colangelo ha pronunciato sentenza di assoluzione perché "il reato non è previsto dalla legge". Ha accolto con questa formula la tesi del legale difensore Alberto Bazzani. Un caso anomale: quel giorno Bonafide, residente a Loranzè, era stato protagonista di un sinistro, a Loranzè Alto, in prossimità della chiesetta. La ragazza che aveva subito il danneggiamento aveva chiamato i Carabinieri. Arrivati, i militari avevano notato che c'era una discussione accesa in corso e Bonafide, come hanno dichiarato in udienza, pareva "alticcio", "barcollava, aveva gli occhi lucidi, emanava odore di alcool". Aveva provveduto all'alcool test. Ma agli atti è saltata subito agli occhi un'anomalia. Sono risultati, infatti, due "scontrini" del test, indicato come "1"e "3", sui quali compariva come tasso tasso alcolemico rispettivamente l'1.5 e l'1.6. Mancava, quindi, lo scontrino numero "2", e comunque entrambi erano sprovvisti dei dati anagrafici, volti a provare a chi si riferissero. "Anomalie non irrilevanti – ha fatto presente l'avvocato Bazzani – visto che a seconda del tasso alcolemico varia anche la sanzione".

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