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Il futuro urbanistico di San Mauro è nel Dpu

Il futuro urbanistico di San Mauro è nel Dpu
Il nuovo Dpu è un “vestito largo”. Il futuro urbanistico di San Mauro, più in generale, è un vestito largo. Prima, con le Varianti, era “una camicia stretta, troppo stretta. Ora invece non è rimasta manco una cucitura”. La calzante metafora usata dal consigliere 5 Stelle Gilardi in consiglio comunale rende l'idea di quello che è il documento di programmazione urbanistica. La sua preoccupazione (di Gilardi) è quella che le cuciture, che inevitabilmente dovranno essere messe, vengano messe di nuovo troppo strette. Si teme un ritorno delle Varianti, insomma.   Ma per non fare i faziosi, o gli schierati, o i giornalisti brutti e cattivi che mostrano solo e sempre la loro personale verità, e non quella oggettiva, diamo a voi lettori gli strumenti per giudicare. Nell'illustrazione del Dpu 2013, l'assessore all'urbanistica Colurcio ha provato a riassumere i concetti chiave. Che vi riproponiamo. In primis lo “sviluppo integrato del territorio sanmaurese”, poi “l'approccio qualitativo sul territorio”, e ancora la “progettazione partecipata”, la “condivisione e trasparenza”, la “concertazione”, il “piano strategico”, la “riqualificazione”, la “valorizzazione del patrimonio esistente”. Ok, ci fermiamo un attimo (anche ce ne sarebbero, da scrivere): ci fermiamo per spiegare che è proprio questo quello che intende Gilardi quando parla di vestito largo. Tante parole, belle per carità, ma che possono voler dire tutto e il contrario di tutto. I concetti di “bene comune”, di “implementazione dei servizi”, di “housing sociale”, di “valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale” sono splendidi concetti. Nessuno può essere contrario a una città bella armoniosa ricca riqualificata sostenibile profumata ecc ecc. Solo che nel Dpu c'è poco, quasi nulla, di concreto. Non si dice come si raggiungeranno questi obiettivi, non si dice che cosa verrà fatto, quando e dove. “Un guscio vuoto” lo definisce Olivero (Pdl), che però non propone nessun emendamento per migliorarlo. Gilardi (M5S) ci prova, ne propone dieci, la maggioranza li boccia quasi tutti (tranne tre: uno sulla trasparenza e condivisione degli atti, uno sulle “conclusioni” del documento, l'ultimo per la tutela delle aree di produzione agricola). Savio (San Mauro Domani) vota a favore del documento, il resto della minoranza non è presente (assenti Carosso per il Pdl, Antonetto e Rastelli per l'Udc).   L'unica area sanmaurese di cui si fa il nome, e che quidi assume un alone di concretezza in più, è l'area del Pescarito. Ma quello che si capisce è che sarà riqualificata, che sarà ripensata in concertazione con i comuni del “quadrante Nord Est” e con gli enti superiori (Provincia in particolare). Nulla più. “Il Dpu è solo un documento di indirizzo” si trincera la maggioranza. Per i dettagli tecnici, bisognerà attendere la Variante generale. Intanto dal Pescarito se ne va pure Tnt, e la riqualificazione sembra sempre più difficile.
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