Anche San Sebastiano avrà il suo centro prelievi. Il sindaco Beppe Bava ha presentato al Consiglio comunale del 26 febbraio la sua proposta, a quanto pare concepita mesi fa - fin dalla campagna elettorale - e che finalmente è riuscito a concretizzare. La proposta fatta dal gruppo di opposizione “Progetto San Sebastiano” nel 2014 l’ha sì esaminata a dicembre , ma senza tenerne conto ha proceduto sulla sua strada ed ora risponde con una soluzione che se ne discosta significativamente. “Progetto San Sebastiano” aveva richiesto di realizzare, in collaborazione diretta con l’Asl To 4, un centro sanitario per i prelievi nell’ex scuola di Moriondo con il duplice scopo di trovare una destinazione all’immobile ed evitarne la vendita e poter mantenere l’ambulatorio medico nella struttura, garantendo così agli abitanti della frazione, svantaggiati dalla posizione isolata delle loro case, di poter continuare a beneficiare di un minimo di servizi essenziali. La proposta che la maggioranza di Bava ha portato all’approvazione nel Consiglio del 26 febbraio è di un centro prelievi ma con sede nell’ex scuola materna di Saronsella, da realizzarsi con una triangolazione Comune-Società “La Giaccona (oggi responsabile della gestione della Casa di riposo di Castagneto Po)-Asl To 4. Una formula simile a quella che si adotta nella vicina Casalborgone con la casa di riposo “Rippa Peracca”. La differenza sta nel fatto che la “Rippa Peracca” è una onlus, la Società “La Giaccona” è un soggetto privato costituito come sas. Il Comune di San Sebastiano corrisponderà alla Giaccona 450 euro al mese per un’attività che si svilupperà su quattro giorni al mese e metterà a disposizione i locali. La Giaccona fornirà il personale, si occuperà del trasporto delle provette e della consegna dei referti, verserà 54 euro di affitto al Comune e potrà concedere l'utilizzo dei locali ad altri soggetti per scopi connessi con l’oggetto della convenzione. L'Asl metterà a disposizione il materiale sanitario di consumo per l’effettuazione dei prelievi ematici. Alla fine il paese a partire da marzo avrà accesso ad un servizio importante ma l’opposizione esce dal Consiglio con un sorriso “dolce-amaro”: la commistione pubblico-privato nella gestione del servizio non convince e va in un’altra direzione rispetto allo spirito della proposta originale. Il coinvolgimento della minoranza nella discussione del progetto è venuto meno: insomma, è stata un’occasione persa di collaborazione tra maggioranza ed opposizione per un progetto comune per San Sebastiano. Ci sono servizi essenziali, come quello sanitario, in cui la discussione sulle regole del gioco e sull’affidamento della responsabilità si fa particolarmente delicata ma su cui non si devono avere dubbi. Sono servizi che per il loro contenuto e per i loro destinatari sono stati storicamente affidati nelle mani dell’amministrazione pubblica, poiché l’affidamento invece agli enti privati che per scopo giuridico hanno la realizzazione di profitto ha delle conseguenze anche sul piano etico e morale. D’altra parte se si considera che in Italia nel 2014 la spesa per la sanità è stata di circa 112 milioni di euro e la sua incidenza sul PIL nazionale è di circa il 7 per cento, si comprende come la torta sia piuttosto grande e che talvolta possa stuzzicare gli appetiti di coloro che vi gravitano attorno.
Andrea Capello
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