Ferdinando Raffero, a sinistra, e il sindaco Ugo Dallolio
Il territorio è martoriato da episodi di piccola criminalità. Da qualche anno a questa parte il numero di furti, rapine, truffe è salito esponenzialmente, reazione forse naturale e inevitabile alla crisi economica generale. Le forze dell’ordine, nella maggior parte dei casi, sono sottodimensionate e fanno fatica a gestire la situazione per mancanza di risorse (umane, soprattutto). Dunque urge una soluzione. Come fare? Il comune di San Mauro lancia un’iniziativa. Si chiama “Controllo del vicinato” (traduzione del più accattivante “Neighborhood Watch” anglosassone) e punta sulla mobilitazione attiva dei cittadini nel controllo del territorio. “È un’idea su cui abbiamo lavorato per mesi, in attesa di mettere a punto ogni dettaglio” spiega il consigliere comunale Ferdinando Raffero, principale promotore del progetto. In sostanza, il controllo del vicinato funziona così. L’amministrazione comunale organizza incontri con la cittadinanza nei singoli quartieri di San Mauro, spiega l’idea e cerca adesioni tra i cittadini comuni. Una volta individuati alcuni referenti per ogni zona (persone che si propongono di aderire gratuitamente, e vengono brevemente istruite su come funziona il controllo del vicinato), il progetto può partire. “I cittadini avranno come riferimento questi ‘refenti zonali’ - spiega Raffero - cui potranno riferire di movimenti sospetti e problemi di sicurezza, ma anche ai quali potranno far sapere i giorni in cui si assenteranno dalla propria casa per qualsiasi motivo. In questo modo vi sarà sempre chi potrà controllare la zona e tenersi in contatto costante con le forze dell’ordine per riferire ogni problematica”. Per dare ancor più impatto all’iniziativa, nei quartieri verranno affissi parecchi cartelloni che indicano che la zona è sotto “controllo del vicinato”. Un deterrente, ci si augura forte, per invitare i malintenzionati a migrare verso altri lidi. Insomma, l’obiettivo dell’amministrazione è quello di moltiplicare gli “occhi vigili” sul territorio, affidando un compito di controllo (ma non di intervento, è bene sottolinearlo) a cittadini di fiducia. La conseguenza di questa iniziativa è duplice: aumentare l’attenzione, trasformandosi da “monitorati” (ossia studiati nei movimenti e negli spostamenti dai ladri) a “controllori” del territorio. E in secondo luogo, moltiplicare la solidarietà tra cittadini, ampliando quello che già oggi accade: ossia una rete di solidarietà per cui i vicini si aiutano a vicenda nel tenere d’occhio la zona. “Attenzione: non si tratta di ronde o cose simili - specificano sia Raffero che il sindaco Ugo Dallolio -. I cittadini non sono tenuti ad intervenire per sventare episodi criminosi, ma ad allertare in tempi rapidi le forze dell’ordine”. “L’altro giorno - spiega il sindaco - un furto è stato sventato dalla polizia locale in via Asti, proprio grazie ad una segnalazione tempestiva dei cittadini”. Il progetto “Controllo del vicinato” è già attivo in parecchi comuni italiani, con risultati positivi, e si sta diffondendo rapidamente. Nell’elenco figurano città come Saronno, Martellago, quartieri come Saxarubra (a Roma), e prossimamente adotteranno l’iniziativa anche Lucca, Forlì, Desio.
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