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17 Gennaio 2015 - 11:26
Il Sindaco Sonia Cambursano tenta tutti i mezzi per imbavagliare la minoranza. Non s'accontenta più di riprendere i consiglieri ogni qual volta sforino gli stringati tempi di intervento fissati dal Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale.
Adesso ha fissato paletti più rigidi anche per la presentazione di interrogazioni, interpellanze e mozioni. Con un colpo di spugna alle regole democratiche (ereditate dal suo predecessore Savino Beiletti) presentato nella seduta di metà dicembre. D'ora in avanti gli atti andranno presentati almeno cinque giorni prima del Consiglio. Insomma viene quintuplicata la forbice visto che finora erano sufficienti le 24 ore antecedenti.
Scontato dire che l'iniziativa ha sortito dure contestazioni da parte degli avversari. Innanzitutto per ragioni di natura politica. "La voce della minoranza vi spaventa al punto che agite in questo modo scomposto per imbavagliarla, con una violazione dei nostri diritti/doveri" ha incalzato Roberto Rossi De Paoli. Ma anche per ragioni pratiche. "Ci viene imposto – ha sottolineato Marco Di Gregorio – di presentare le interrogazioni prima di avere in mano tutti gli atti relativi alla convocazione del Consiglio e quindi impedendoci di sapere quali saranno gli argomenti all'ordine del giorno. E' un ritorno al passato. Alla dittatura".
Di Gregorio ha rinfacciato giustamente alla Cambursano le tante promesse sbandierate in campagna elettorale. "La lista del Sindaco parlava di trasparenza – ha proseguito – Alla faccia! Tutti noi dovremmo lavorare se"il mio gruppo non aveva mai chiesto più tempo per prepararsi grazie alle capacità dei consiglieri e al supporto del personale. Oggi, spudoratamente, i tempi vengono ampliati del 500 per cento. Ma dobbiamo ringraziarvi perché facendo questo umiliate voi stessi".nza che una parte politica imponga all'altra restrizioni e condizionamenti".
"E' una cosa grottesca – ha rincarato Gisella Revigliono – . Specie perché questo Regolamento, in passato, non ha mai generato problemi né a chi, come me, era in maggioranza, né a chi era in minoranza allora ed è in maggioranza adesso. Voi così annullate il diritto all'informazione dei cittadini che noi rappresentiamo contro la trasparenza da voi tanto declamata".
De Paoli, nell'evidenziare la differenza qualitativa tra chi aveva amministrato fino al maggio scorso e chi è in carica oggi, ha ricordato che "il mio gruppo non aveva mai chiesto più tempo per prepararsi grazie alle capacità dei consiglieri e al supporto del personale. Oggi, spudoratamente, i tempi vengono ampliati del 500 per cento. Ma dobbiamo ringraziarvi perché facendo questo umiliate voi stessi".
Cambursano cerca di zittire pure i "suoi"
Di altro avviso il Vice "Siamo aperti al dibattito"
Approssimativa e frettolosa la giustificazione del Sindaco: "è appunto per un'esigenza di trasparenza nei confronti dei cittadini". "E allora dateci dieci giorni per avere accesso all'ordine del giorno" le ha rinfacciato dunque Di Gregorio.
Mentre il Vicesindaco Gianni Ciochetto si è fatto un po' più la punta al cervello per cercare di fornire una spiegazione assolutamente logica. Ed infatti ha sottolineato che "la democrazia è garantita" perché "le interrogazioni possono essere presentate in qualsiasi momento dell'anno richiedendo una risposta orale o scritta" e che "per qualsiasi domanda o confronto sui punti all'ordine del giorno è aperto c'è il dibattito consiliare, chiunque puo' parlare senza bavagli".
Una tesi che tuttavia stona. Non foss'altro perchè la Cambursano s'è messa subito a puntare i piedi ricordando che è lei a decidere a chi dare la parola e a chi no. Sia tanto nei riguardi della minoranza sia nei confronti degli stessi colleghi di maggioranza. La Cambursano, infatti, spesso, ha già cercato apertamente di zittire i "suoi".
Lo ha fatto più volte con il suo vicesindaco, il quale non le dà retta. Lo ha fatto, nell'ultima seduta, anche con l'Assessore Serena Grassino. "No Serena non rispondere" le ha tappato la bocca. La bella Assessora, che stava "divertendosi" in uno scambio di battute con Rossi De Paoli, ha seguito l'ordine ma senza gradirlo molto, con una smorfia sul viso.
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