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22 Dicembre 2014 - 19:25
Reggia di Venaria
E' rinata dopo due secoli di degrado grazie a un'opera di restauro costata 200 milioni di euro e 8 anni di lavoro. Oggi, dopo 7 anni di riapertura al pubblico, la Reggia della Venaria ha raggiunto il cuore dei turisti italiani, ha attratto migliaia di turisti stranieri e, come accertato della ricerca di Sociometrica Musei Index, si colloca al primo posto nel gradimento dei turisti stranieri in Italia. Questo il risultato con il quale lasciano l'incarico per sopraggiunti limiti di età il presidente della Reggia della Venaria, Fabrizio del Noce, e il direttore, Alberto Vitelli. Un risultato - hanno sottolineato nella loro ultima conferenza stampa - raggiunto grazie alla programmazione degli eventi, sempre molto apprezzati dal pubblico: 29 grandi mostre dal 2007 ad oggi, 2.450 tra concerti e spettacoli, 350 eventi e più di 25.000 itinerari didattici per studenti di ogni grado. La Reggia ha raggiunto questi numeri anche grazie a un modello di gestione pubblico-privato unico nel panorama dei beni culturali italiani. "La Venaria è stata la prima azienda culturale italiana nata intorno ad un bene pubblico-privato - spiega Vanelli - abbiamo ridotto al minimo il personale, razionalizzato le spese e gestito direttamente tutti i servizi.
Nel nostro bilancio solo il 33% proviene dei fondi pubblici, ovvero dai contribuenti".
La Reggia, monumentale bene storico di epoca barocca, con 80.000 metri quadrati di edificio e 60 ettari di Giardini, Patrimonio dell'Umanità Unesco dal 1997, ha in effetti, 'solo' 50 dipendenti (a tempo indeterminato e di età media 40 anni) più 230 persone assunte come personale stagionale. A gestire questo monumentale bene è il 'Consorzio di Valorizzazione Culturale La Venaria Reale' formato da Presidente, Ministero per i beni Culturali, Regione Piemonte, Città di Venaria, Compagnia San Paolo e Fondazione 1563 per l'Arte e la Cultura. Il presidente è nominato dal Consorzio su designazione del ministro, il Direttore su designazione del presidente della Regione d'intesa col Ministro. A questo proposito Del Noce si dice 'molto sorpreso' circa la decisione di non emettere un bando pubblico per la ricerca del futuro direttore come ha indicato lo stesso ministro Dario Franceschini nei mesi scorsi a proposito dell'individuazione dei direttori dei grandi siti culturali italiani. "Siamo il sito privatistico più grande d'Italia e non procediamo al bando? Perché? Non capisco?".
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