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CUNEO. Donna uccisa nel Cuneese, carabinieri arrestano 40enne

CUNEO. Donna uccisa nel Cuneese, carabinieri arrestano 40enne
C'è un arresto per l'omicidio di Anna Piccato, la donna uccisa lo scorso 23 gennaio a Barge, nel Cuneese. Si tratta di un 40enne pregiudicato, italiano, fermato dai carabinieri, che hanno condotto le indagini coordinate dal sostituto procuratore Alberto Braghin. La donna, il volto irriconoscibile per le ferite inferte con una roncola o, forse, un'ascia, sarebbe stata vittima di una rapina finita male. L'arresto dell'uomo, numerosi reati contro il patrimonio alle spalle, è già stato convalidato. In manette è finito Daniele Ermanno Bianco, residente a Barge. L'uomo, difeso dall'avvocato Davide Ambrassa di Saluzzo (Cuneo), è stato fermato poche ore dopo il delitto avvenuto lo scorso 23 gennaio, ma la notizia è stata resa nota dai carabinieri soltanto oggi, dopo la convalida dell'arresto. Secondo gli inquirenti, che sono arrivati all'arresto seguendo metodi di indagine tradizionali, il movente del delitto sarebbe da ricercare in una richiesta di denaro, e non in una rapina come appreso in un primo momento. Il rifiuto della vittima avrebbe provocato la reazione dell'omicida che, conoscendone orari e spostamenti, le avrebbe teso un vero e proprio agguato. "Il quadro indiziario è ancora contraddittorio, mancano l'arma del delitto e un movente credibile", sostiene l'avvocato Davide Ambrassa di Saluzzo (Cuneo), che assiste l'uomo, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio alle spalle.

Donna uccisa nel Cuneese: procuratore 'indagini proseguono'

"Il fermo è stato convalidato, ma le indagini non si fermano". Così il procuratore di Cuneo, Onelio Dodero, commenta l'arresto di Daniele Ermanno Bianco per l'omicidio di Anna Piccato, uccisa a Barge (Cuneo) lo scorso 23 gennaio. "E' indispensabile ricostruire in modo preciso la dinamica e gli elementi del crimine - continua il procuratore - senza lasciare nulla al caso. Un plauso va all'attività dei carabinieri e al sostituto procuratore Alberto Braghin per l'eccellente lavoro svolto sin dal ritrovamento del cadavere della donna. Va dato atto alla grande professionalità dimostrata. Il vincolo di segretezza attorno al caso, anche dopo il fermo, si è reso necessario per poter svolgere le indagini con serenità e precisione, attraverso i metodi classici dell'investigazione, necessari vista la delicatezza del caso. La convalida dell'arresto - conclude Dodero - ha confermato che il quadro acquisito dispone degli elementi necessari per dare una risposta al delitto".
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