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CUCEGLIO. Addio a Fausto Poli

Cuceglio saluta Fausto Poli, storico consigliere di minoranza. I funerali si sono svolti venerdì mattina in paese. Poli aveva 81 anni. E’ stato candidato per quattro volte di fila alle elezioni comunali, ogni volta risultato sconfitto alle urne, contro il sindaco Sergio Pilotto. Eppure, per lungo tempo, ha continuato a svolgere il suo “lavoro” di minoranza, presente, pignolo, anche battagliero. Il quarto ed ultimo mandato si era concluso nel 2011, dopo l’ennesimo tentativo di spodestare Pilotto con i suoi vent'anni di amministrazione alle spalle. Poi Poli - un po’ per l’età, un po’ per spaccatura interne al gruppo - si era fatto da parte. “Se non mi sono mai arreso è perché voglio bene a questo paese in cui ho scelto di vivere” ci aveva raccontato in una intervista dell’epoca mentre meditava sulla possibilità di provarci ancora, ma solo a patto “di formare una squadra ed un buon programma”. Classe 1935, l’esordio di Poli risale al 1997. Bergamasco di origine, trapiantato a Cuceglio, gli era balenata in testa l'idea di formare un gruppo in antitesi a quella che fino ad allora era l'unica lista in paese. Acerrimi avversari, il rapporto tra Poli e Pilotto è stato costellato da contrasti violenti, discussioni a non finire, toni alti durante numerosi consigli comunali. Poli parla di Pilotto come di un sindaco che "fa, disfa, fa quello che non dice  o fa il contrario di quello che dice", e critica una "serie di situazioni assurde". Poli contestava la mancata realizzazione di una rotonda all’ingresso del paese, criticava i conti. Numerosi i suoi voti contrari al bilancio, sui progetti, come le contestazioni legate alla trasparenza e all’accesso ai documenti. Il gruppo di minoranza “Noi per Cuceglio” era crollato durante l'ultimo mandato con la spaccatura tra Poli e la coppia formata da Sabina Sandrini e Riccardo Benedetti (poi entrati in maggioranza) e la morte di Francesco Bessolo. Con Poli era subentrato allora un volto giovane, Fabio Bellini, filoleghista e appassionato cantautore. Ma, di fatto, si era trovato solo. Non aveva esitato a dipingere come “traditori” i suoi vecchi alleati. Non era uno dai mezzi termini, insomma, Fausto Poli. Sotto la barba lunga, un carattere sanguigno, forte, appassionato.
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