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Cronaca
20 Dicembre 2025 - 09:49
Incendio nato da una pulizia del terreno ha devastato dieci ettari di bosco: individuato un presunto responsabile tra i residenti
Si sono concluse con l’individuazione di un presunto responsabile le indagini sull’incendio boschivo divampato il 27 novembre 2025 nella zona di San Grato, nel Comune di Coassolo Torinese, lungo il versante sud del Monte Vaccarezza. Un rogo che ha tenuto impegnate per ore squadre di soccorso e forze dell’ordine e che solo grazie a un intervento tempestivo non ha avuto conseguenze ancora più gravi per il territorio e per le abitazioni vicine.
Le fiamme si erano sviluppate intorno alle 10.30 del mattino, all’interno di un bosco di castagneto situato a circa 800 metri di altitudine, interessando una superficie di circa dieci ettari. Fin dalle prime fasi dello spegnimento, i Carabinieri Forestali dei nuclei di Viù e Ala di Stura, insieme al personale della Stazione dei Carabinieri di Lanzo Torinese, avevano avviato gli accertamenti per chiarire l’origine dell’incendio.
Sul posto erano intervenute rapidamente le squadre dei Vigili del Fuoco e dell’A.I.B. della Regione Piemonte, con un dispiegamento significativo di forze. In totale sono stati impiegati circa dieci mezzi terrestri e un elicottero della Protezione Civile, utilizzato nelle fasi più delicate dello spegnimento e della bonifica. Un intervento coordinato che ha consentito di circoscrivere le fiamme e soprattutto di evitare che il fronte del fuoco raggiungesse la vicina borgata Case Tita, potenzialmente esposta a gravi rischi.

Fortunatamente non si sono registrati feriti, né tra la popolazione né tra il personale impegnato nelle operazioni di soccorso. Ma il bilancio ambientale resta pesante, con una vasta area boschiva compromessa e danni che richiederanno anni per essere riassorbiti.
Parallelamente alle operazioni sul campo, i militari hanno concentrato l’attenzione sul proprietario di un fondo confinante con l’area interessata dall’incendio. L’uomo, un pensionato italiano sulla settantina, stava svolgendo attività di pulizia del proprio terreno proprio nelle ore immediatamente precedenti allo sviluppo del rogo. Le sue dichiarazioni sono state acquisite e analizzate con attenzione, confrontandole con le testimonianze di altre persone presenti in zona e con i riscontri emersi dai sopralluoghi effettuati nell’area colpita.
Dall’insieme degli elementi raccolti, i Carabinieri Forestali hanno ricostruito la dinamica dell’accaduto. Secondo quanto accertato, l’incendio sarebbe stato innescato dalla perdita di controllo delle fiamme durante un’attività di abbruciamento di residui vegetali, pratica che, se non svolta nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza, può trasformarsi rapidamente in un evento fuori controllo, soprattutto in contesti boschivi e in presenza di condizioni favorevoli alla propagazione del fuoco.
Al termine degli accertamenti, il proprietario del fondo è stato deferito all’Autorità giudiziaria, con l’ipotesi di responsabilità legata all’innesco del rogo. Un episodio che riporta l’attenzione sull’importanza del rispetto delle norme antincendio e sulla necessità di una maggiore consapevolezza dei rischi connessi a pratiche agricole e di manutenzione apparentemente ordinarie, ma potenzialmente devastanti per l’ambiente e per la sicurezza delle comunità montane.
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