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Cronaca

Ai domiciliari ma con chili di droga in casa: arrestato a Gravere con 3,5 kg di cocaina

La Squadra Mobile scopre un deposito di stupefacenti gestito da casa, sequestrata anche metanfetamina e una pressa per il confezionamento

Ai domiciliari

Ai domiciliari ma con chili di droga in casa: arrestato a Gravere con 3,5 kg di cocaina

Un traffico di droga gestito dietro le mura domestiche, nonostante una condanna già scontata ai domiciliari, e un sistema di protezione studiato per scoraggiare chiunque: un’alta recinzione, una casa isolata e sei cani di grossa taglia, descritti come particolarmente aggressivi. È lo scenario emerso a Gravere (Torino), dove la Polizia di Stato ha arrestato un uomo di origine albanese, trovato in possesso di circa 3,5 chilogrammi di cocaina e 61 grammi di metanfetamina.

L’operazione è il risultato di un’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile, che aveva raccolto informazioni su un presunto vasto traffico di stupefacenti gestito proprio dall’abitazione in cui l’uomo stava scontando la pena per precedenti reati legati alla droga. Secondo quanto emerso, l’indagato si sarebbe sentito al riparo da controlli e sospetti, sfruttando la misura alternativa alla detenzione per continuare l’attività di spaccio.

Sulla base degli elementi raccolti, nei giorni scorsi gli investigatori sono riusciti ad accedere all’abitazione, superando le difficoltà legate alla conformazione del luogo e alla presenza degli animali. La perquisizione ha portato a un sequestro di rilievo: oltre 3 chilogrammi di cocaina, già pronta per la distribuzione, e 61 grammi di metanfetamina, una sostanza particolarmente pericolosa e diffusa nei circuiti dello spaccio più organizzato.

Gli accertamenti non si sono fermati alla casa dove l’uomo si trovava ai domiciliari. Le verifiche sono state estese anche a un secondo alloggio, sempre nella sua disponibilità e situato nelle vicinanze. Qui gli agenti hanno rinvenuto materiale per la lavorazione e il confezionamento della droga, oltre a una pressa con martinetto idraulico, utilizzata per compattare lo stupefacente e prepararlo alla commercializzazione. Un dettaglio che rafforza l’ipotesi di un’attività strutturata e non occasionale.

Alla luce di quanto emerso, la Procura della Repubblica di Torino ha chiesto e ottenuto la convalida dell’arresto. Per l’uomo è stata disposta la custodia cautelare in carcere, ritenendo evidentemente non più adeguata la misura dei domiciliari, già violata nei fatti.

Il procedimento penale si trova ora nella fase delle indagini preliminari e, come previsto dalla legge, nei confronti dell’indagato vale la presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva. Resta però il peso di un sequestro significativo, che evidenzia ancora una volta come il traffico di stupefacenti sappia adattarsi anche alle maglie dei controlli e alle misure alternative alla detenzione.

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