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Cronaca

Barriera di Milano sommersa dai rifiuti: strade trasformate in discariche e scoppia la protesta politica

Via Feletto, via Fossata, via Rivarossa e via Ceresole invase dai sacchetti: i residenti denunciano degrado e il capogruppo FdI attacca il sindaco

Barriera di Milano

Barriera di Milano sommersa dai rifiuti: strade trasformate in discariche e scoppia la protesta politica

Il risveglio, per molti abitanti di Barriera di Milano, è stato ancora una volta segnato dal solito scenario: cumuli di rifiuti – carta, cartone, buste, plastica e scarti vari – abbandonati attorno ai cassonetti, quando non direttamente in mezzo ai marciapiedi. Una fotografia del quartiere che si ripete, e che questa volta arriva da quattro punti precisi: via Feletto, via Fossata, via Rivarossa e via Ceresole. Strade che nelle ultime ore si sono trasformate in un percorso ad ostacoli, costringendo pedoni e residenti a muoversi tra sacchi aperti, scatoloni disfatti e rifiuti sparsi dal vento o dagli animali.

Le immagini che circolano sui social mostrano cassonetti colmi, materiali lasciati a terra senza alcun criterio e, in alcuni casi, vere mini-discariche a cielo aperto. Il disagio, sottolineano i cittadini, non è episodico ma ricorrente. Una situazione che molti definiscono ormai “cronica”, aggravata dalla scarsa differenziata, dai conferimenti irregolari e dalla lentezza con cui le aree vengono ripulite.

A raccogliere la denuncia è stato anche il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, che ha puntato il dito direttamente contro l’amministrazione. In un commento dai toni forti, ha osservato che “un bel risveglio per i tanti cittadini di questa città” non dovrebbe coincidere con “uno scempio a cielo aperto”, chiedendosi provocatoriamente se “davanti casa del sindaco” la situazione sarebbe la stessa. Parole che aprono un nuovo fronte nel dibattito sul decoro urbano, tema che negli ultimi mesi è tornato ciclicamente al centro dello scontro politico cittadino.

Sul territorio, intanto, resta l’amarezza dei residenti, che da tempo segnalano una gestione discontinua della raccolta e della pulizia, in una zona ad alta densità abitativa dove il flusso di rifiuti è costante e richiederebbe interventi più frequenti. In diversi casi gli operatori Amiat vengono visti intervenire solo ore dopo le prime segnalazioni, quando l’accumulo si è già trasformato in disagio.

Il quartiere chiede risposte chiare: più controlli contro l’abbandono illecito, un potenziamento del servizio di raccolta e, soprattutto, un monitoraggio costante dei punti critici. La Barriera, già alle prese con problemi di convivenza, viabilità e microcriminalità, vede nel degrado urbano un ulteriore elemento che mina il senso di sicurezza dei cittadini e alimenta una sfiducia crescente verso le istituzioni.

Per ora il Comune non ha replicato alle critiche, ma la pressione politica e il malcontento dei residenti rendono evidente che quel quadro di rifiuti accumulati, diffuso in un’area tra le più popolose della città, non potrà restare senza una risposta. Una risposta attesa da chi, ogni mattina, apre la porta di casa e si ritrova davanti un problema che chiede soluzioni concrete, e non rimbalzi di responsabilità.

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