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Buche in Via Gottardo 38. Settimo Torinese sprofonda e la sindaca non c'è

Marciapiedi impraticabili, anziani ostaggio del degrado e segnalazioni ignorate. Mentre i residenti rischiano di inciampare ogni giorno, la sindaca Elena Piastra è impegnata nei tour politici in giro per il Piemonte, puntando alla Regione e lasciando la città a pezzi.

Buche in Via Gottardo 38. Settimo Torinese sprofonda e la sindaca non c'è

La sindaca Elena Piastra

Via Gottardo 38, Settimo Torinese. Se qualcuno avesse ancora dubbi sullo stato reale della città, basterebbe fare due passi – si fa per dire – lungo questa via. Due passi che diventano un’impresa, una sorta di slalom tra buche, crepe, voragini, cordoli distrutti e marciapiedi che sembrano usciti da un bombardamento. E mentre il Comune si volta dall’altra parte, i residenti del condominio, dopo infinite segnalazioni rimaste senza risposta, hanno deciso di rivolgersi alla nostra redazione. 

Ma c’è un aspetto che rende tutto questo ancora più grave, ancora più intollerabile, ancora più indegno: gli anziani.

Perché nelle città di oggi il problema numero uno non è un’idea astratta: sono loro che non deambulano, quelli che escono di casa con fatica, che camminano piano, che hanno bisogno di sicurezza, di stabilità, di marciapiedi in ordine.
Non chiedono parchi futuristici, festival dell'innovazione green, storytelling istituzionale o convegni sulla mobilità del 2050.
Chiedono solo di poter camminare senza rischiare la vita.

E invece?
A Settimo Torinese succede l’opposto: chi ha un girello, un bastone, una carrozzina o semplicemente difficoltà a muoversi, qui è abbandonato. Letteralmente abbandonato. I marciapiedi dissestati di Via Gottardo sono una trappola: crepe profonde, cedimenti, pezzi mancanti, buche dove le ruote dei girelli si incastrano, dove un passo falso può significare una caduta rovinosa.

Questi non sono dettagli. Sono barriere. Barriere che impediscono a una persona fragile di uscire di casa con dignità.
Barriere che trasformano attività semplici – buttare la spazzatura, fare una passeggiata, raggiungere la fermata dell’autobus, – in missioni impossibili.

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E il Comune? Assente. Totalmente assente.

Ci dicono che l’amministratore del condominio avrebbe inviato segnalazioni, fotografie, richieste ufficiali. Nessuna risposta. Nessuna visita. Nessuna programmazione. Nulla.
Come se Via Gottardo fosse un mondo a parte, un luogo che non merita attenzione. O forse, più semplicemente, una zona che non rientra nelle priorità politiche del momento.

La verità è che la sindaca Elena Piastra ha altro da fare. Molto altro.
È impegnatissima in giro per il Piemonte, in un tour permanente di autopromozione. Le piacerebbe correre per la Regione. Forse addirittura come Governatrice del centrosinistra. La chiamano il "governatore con gli stivali".
Lei ci crede davvero e qualcuno – ovviamente non disinteressato – glielo sta facendo credere con convinzione.

Peccato che mentre lei guarda al suo futuro politico, la città guardi dove mettere i piedi per non cadere.

E non è solo Via Gottardo. Tutta Settimo è un grande elenco di problemi cronici e ignorati: erba alta, topi, strade scassate, segnaletica inesistente,  buio in molte zone, pali che cadono, isole ecologiche che sembrano discariche, tombini sporchi.

E non si parla di “percezione”, ma di realtà.

Insomma, quel che serve a Settimo è chiaro. Servono interventi concreti, e servono subito.

Insomma Settimo non ha bisogno di promesse. Ha bisogno di asfalto.

E soprattutto ha bisogno di qualcuno che si ricordi che una città si giudica da come tratta i suoi cittadini più fragili.
E su questo, purtroppo, non c’è nulla da promuovere. Solo da vergognarsi.

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