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Cronaca

Dalle cantine di Novi Ligure ai depositi del Salernitano: le 11mila bottiglie rubate ritrovate grazie alla Guardia di Finanza

Scoperte dalla Guardia di Finanza in un magazzino riconducibile a una società napoletana priva di documentazione fiscale

Guardia di Finanza

Dalle cantine di Novi Ligure ai depositi del Salernitano: le 11mila bottiglie rubate ritrovate grazie alla Guardia di Finanza

Le 11mila bottiglie di Campari e spumanti Cinzano, sottratte lo scorso maggio allo stabilimento di Novi Ligure, non avevano fatto molta strada. Sono state rintracciate in provincia di Salerno, all’interno di un deposito nel comune di Sant’Egidio del Monte Albino, durante un’operazione della Guardia di Finanza contro il traffico illecito di alcolici di pregio. Un ritrovamento che chiude il cerchio su un furto da migliaia di euro e svela una rete di distribuzione parallela pronta a immettere sul mercato nero prodotti di marchi storici italiani.

Il magazzino dove era custodita la refurtiva, secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, era riconducibile a una società di commercio all’ingrosso con sede a Napoli, gestita da un uomo residente in provincia di Benevento. A insospettire subito gli investigatori è stata l’assenza di qualsiasi documentazione fiscale relativa al carico. I militari hanno quindi proceduto con verifiche approfondite: i codici identificativi sui pallet non lasciavano dubbi, e il confronto con i sistemi di tracciabilità aziendali ha confermato la provenienza dallo stabilimento piemontese.

Il sito produttivo di Novi Ligure è un punto nevralgico del gruppo Campari da oltre vent’anni. Qui vengono realizzati gli spumanti Gran Cinzano — dall’Asti al Prosecco cuvée — oltre a marchi iconici come Cynar, Biancosarti e Jägermeister per il mercato italiano. Il sequestro complessivo supera gli 8.450 litri di alcolici, una quantità che avrebbe garantito ricavi nell’ordine di decine di migliaia di euro, con un’evasione delle accise stimata in 15mila euro.

Il rappresentante legale della società proprietaria del deposito è stato denunciato. Secondo gli inquirenti, il carico era destinato alla vendita illegale attraverso canali paralleli, in un mercato sommerso che negli ultimi anni ha mostrato una crescente capacità organizzativa e una particolare attenzione ai prodotti di fascia alta. Le indagini proseguono per ricostruire il percorso della merce dal momento del furto alla distribuzione prevista, e per individuare eventuali complici coinvolti nella filiera del trasporto e dello stoccaggio.

Un caso che riporta in primo piano il tema del commercio illecito di alcolici, un fenomeno meno appariscente di altri traffici, ma che genera perdite economiche ingenti e mina la sicurezza dei consumatori, esponendoli a prodotti conservati o venduti fuori dai canali controllati. Le Fiamme Gialle, intanto, annunciano nuovi controlli mirati nel settore, convinte che dietro a questo episodio possa esserci una rete più ampia da riportare alla luce.

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