AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
26 Novembre 2025 - 20:09
Neonata trovata con la testa nell’acqua del water (foto di repetorio)
È stata portata in carcere a Torino nella tarda serata di ieri la donna di 38 anni, residente a Ciriè, che lunedì ha partorito da sola in casa lasciando la neonata con la testa immersa nell’acqua del water. La Procura di Ivrea procede con l’ipotesi di tentato infanticidio, mentre i carabinieri stanno ricostruendo minuto per minuto ciò che è accaduto nell’appartamento in cui la donna era tornata ad abitare da qualche mese con la madre e il fratello.

Tribunale di Ivrea
Secondo quanto riferito dagli inquirenti, la donna — italiana, con problemi di tossicodipendenza — avrebbe raccontato di non essersi mai accorta della gravidanza e di essersi spaventata quando ha iniziato a sentire le doglie e poi a vedere nascere la bambina. Un racconto considerato al momento poco attendibile dagli investigatori, che evidenziano diversi aspetti ancora da chiarire. I familiari, interrogati, hanno riferito di essere stati completamente all’oscuro della gravidanza.
La dinamica emersa dalle prime ricostruzioni è brutale. La 38enne avrebbe partorito accovacciata sul water, nel bagno della casa. A trovare la neonata è stato il fratello della donna, rientrando: la piccola, viva ma in condizioni critiche, era con la testa immersa nell’acqua, mentre il bagno era ancora sporco di sangue e la sorella si trovava nella stanza. È stato l’uomo a chiamare immediatamente il 112.
Gli operatori del 118 sono riusciti a rianimare la neonata, che è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Maria Vittoria di Torino. Qui è ricoverata nel reparto di terapia intensiva neonatale, in condizioni definite estremamente gravi: la bambina sarebbe rimasta senza ossigeno per un tempo prolungato.

Ingresso dell'ospedale visto da corso Tassoni
Gli inquirenti stanno valutando la credibilità delle dichiarazioni della donna, che continua a sostenere di non essersi resa conto della gravidanza e di non aver capito che i dolori fossero quelli del parto. Il suo stato mentale è sotto osservazione: i magistrati disporranno consulenze cliniche perché, secondo quanto trapelato, la neomamma presenterebbe segnali di fragilità psichica. Sul fronte giuridico, l’ipotesi di tentato infanticidio richiede la verifica dell’intenzione di uccidere e della presenza di una condizione di “abbandono materiale e morale”, come previsto dal codice penale.
Il quadro resta gravissimo: una neonata in lotta per la vita, una madre sotto indagine e una famiglia travolta da una vicenda che le autorità stanno cercando di ricostruire senza lasciare zone d’ombra.
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.