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Lutto

Addio a Clelia Garzino, la sarta che cucì il primo mantello della Ninfa Albaluce

Eleganza, passione e memoria: Caluso saluta una donna che ha trasformato il suo talento in simbolo di tradizione

Addio a Clelia Garzino

Addio a Clelia Garzino, la sarta che cucì il primo mantello della Ninfa Albaluce

Caluso piange Clelia Garzino, una figura che per decenni ha intrecciato ago, filo e identità locale fino a diventare un simbolo di eleganza e dedizione artigianale. È stata lei, con la pazienza e la grazia che la contraddistinguevano, a realizzare il primo mantello rosso della Ninfa Albaluce, l’abito che da sempre incarna l’essenza più pura della Festa dell’Uva e della tradizione calusiese. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo non solo tra i familiari, ma in tutta la comunità, che oggi le rende omaggio con affetto e riconoscenza.

Clelia Garzino non era soltanto una sarta. Era una custode della memoria, un’artigiana capace di trasformare la stoffa in racconto, di dare forma visibile a un simbolo collettivo. Quel mantello rosso, cucito con cura e amore, è diventato negli anni una vera e propria icona di Caluso, indossata con orgoglio dalle Ninfe che si sono succedute nel tempo. A lei si deve la prima versione ufficiale del costume, un intreccio di tradizione, femminilità e bellezza che ancora oggi rappresenta la città nelle cerimonie e nei momenti più solenni.

A ricordarla, con parole cariche di emozione, è proprio l’Ordine delle Ninfe Albaluce, che nel suo messaggio di cordoglio scrive: “Ti salutiamo Clelia con gratitudine e affetto. Sei stata la prima sarta a creare il simbolo della nostra tradizione, il mantello che ognuna di noi ha desiderato indossare.” Un tributo che riassume il legame profondo tra la donna e la festa, tra la sua arte e l’immaginario di una comunità che in quella veste rossa riconosce una parte di sé.

Negli anni, il nome di Clelia Garzino era diventato sinonimo di perfezione e discrezione, qualità che le avevano conquistato il rispetto di intere generazioni di calusiesi. Le sue mani esperte hanno accompagnato matrimoni, cerimonie, feste e momenti privati, lasciando un’impronta silenziosa ma indelebile nel tessuto sociale del paese. Chi l’ha conosciuta la descrive come una donna riservata, sempre gentile, capace di unire rigore professionale e calore umano.

La sua eredità, oggi, va ben oltre l’ambito sartoriale. Clelia Garzino ha rappresentato una stagione in cui l’artigianato locale era una forma d’arte, un linguaggio condiviso che univa generazioni e radicava le persone alla propria terra. Il mantello della Ninfa Albaluce, simbolo di bellezza e purezza, continuerà a sfilare ogni anno tra le vie di Caluso, portando con sé il ricordo di chi, con ago e filo, ne ha fatto nascere la leggenda.

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