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Cronaca
25 Ottobre 2025 - 14:10
truffa-online (foto archivio)
Un clic sbagliato può costare caro. A Rivoli, in questi giorni, circolano email costruite ad arte per sembrare comunicazioni istituzionali: intimano di saldare “multe” attraverso link rapidi o rimandi a piattaforme di pagamento. Ma è tutto falso. Il Comune rompe il silenzio e lancia un avviso netto: “Non cliccare e non effettuare alcun pagamento!”.
Le segnalazioni parlano di messaggi che imitano toni e grafiche ufficiali e spingono i cittadini a pagare sanzioni inesistenti. I raggiri puntano sulla fretta e sulla paura di una presunta scadenza, inducendo a seguire link esterni o a usare impropriamente il nome di PagoPA.
L’amministrazione comunale definisce questi invii “tentativi di truffa” e chiarisce la procedura autentica: “La polizia locale non invia mai notifiche o richieste di pagamento tramite email o link diretti. Le comunicazioni ufficiali avvengono solo attraverso i canali istituzionali tradizionali (posta, portali ufficiali o sportelli comunali)”. Un perimetro, questo, che aiuta a distinguere il legittimo dal fraudolento.
I raggiri via posta elettronica fanno leva su tre elementi ricorrenti: - urgenza artificiale: scadenze immediate, toni perentori; - link esterni: pulsanti “paga ora” o collegamenti non verificabili; - mittenti ambigui: indirizzi che imitano nomi istituzionali ma con domini sospetti. Un dettaglio cruciale: il solo riferimento a “PagoPA” non rende autentica la richiesta. I truffatori sfruttano il marchio per conferire credibilità, ma i pagamenti legittimi passano esclusivamente per canali ufficiali e procedure trasparenti.
Il richiamo a strumenti noti induce fiducia. Ma il meccanismo della truffa non è nel sistema in sé: è nell’uso ingannevole di email e link che simulano canali autentici. Il Comune ricorda che i pagamenti veri sono tracciabili, comunicati per via ufficiale e mai innescati da email con collegamenti diretti.
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