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Cronaca
20 Ottobre 2025 - 11:32
Tragedia nei boschi del Canavese: cercatrice di funghi muore ad Andrate
Oggi, lunedì 20 ottobre 2025, a Traves un uomo italiano di circa settant’anni è stato trovato senza vita tra gli alberi, in una zona boscosa frequentata da appassionati e raccoglitori. Secondo i primi accertamenti, l’uomo sarebbe stato colto da un malore improvviso. Nessun segno di caduta, nessuna ferita riconducibile ad altre cause: solo il corpo riverso a terra, come se il tempo si fosse fermato di colpo. I soccorsi del 118 Azienda Zero, arrivati sul posto con l’ambulanza della Croce Reale, hanno tentato a lungo le manovre di rianimazione, ma ogni sforzo si è rivelato inutile. Dopo interminabili minuti di tentativi, i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
L’allarme era scattato in tarda mattinata, quando altri escursionisti avevano notato la presenza di un uomo disteso tra le foglie, in una zona appartata del bosco. In breve, l’area è stata raggiunta dai soccorritori e dai carabinieri, che hanno ricostruito una dinamica semplice e drammatica allo stesso tempo: una giornata di svago trasformata in un epilogo inaspettato.
Le prime ipotesi escludono qualsiasi coinvolgimento esterno. La pista del malore resta quella più probabile, anche se saranno i prossimi accertamenti medici a stabilire le cause esatte del decesso. L’identità della vittima non è stata ancora resa nota, in attesa di contattare i familiari.
La tragedia riaccende il tema, spesso sottovalutato, dei rischi legati alla stagione dei funghi. Ogni autunno centinaia di appassionati si avventurano nei boschi piemontesi, dalle Valli di Lanzo al Canavese, per cercare porcini e ovuli tra foglie e umidità. Ma la natura, per quanto accogliente, può nascondere insidie: il terreno scivoloso, la fatica, le improvvise variazioni di temperatura e, per chi è solo, la difficoltà di chiedere aiuto in caso di emergenza.
Gli esperti lo ricordano ogni anno: anche la passeggiata più innocua può diventare rischiosa se non si parte con le giuste precauzioni. Portare con sé un telefono carico, informare qualcuno del proprio itinerario, evitare le zone isolate e, soprattutto, saper riconoscere i segnali del corpo sono comportamenti semplici ma decisivi.
A Traves, comunità abituata a vivere il bosco come parte del proprio quotidiano, la notizia ha suscitato dolore e sgomento. Una morte improvvisa che lascia attoniti, in un paesaggio che fino a poche ore prima parlava solo di quiete e colori d’autunno.
Oggi la cronaca registra i fatti. Il resto, come spesso accade nelle tragedie silenziose della montagna, è solo silenzio e rispetto.
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