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06 Ottobre 2025 - 22:26
Luisa Asteggiano
C’è l’ombra pesante di un femminicidio sulla tragica fine di Luisa Asteggiano, 45 anni, originaria di Bra, in provincia di Cuneo, trovata senza vita domenica mattina nel suo appartamento di Es Pujols, a Formentera, una delle località più note e frequentate delle Baleari.
Le indagini della Guardia Civil spagnola si sono concentrate immediatamente sul compagno della donna, Ivan Sauna, 51 anni, originario di Busto Arsizio, in provincia di Varese, che è stato fermato e interrogato. È su di lui che da subito si sono appuntati i sospetti degli investigatori, che non escludono l’ipotesi di un’aggressione avvenuta nella notte tra sabato e domenica.
Entrambi risiedevano da anni sull’isola: Luisa, che lavorava in un bar molto frequentato della movida di Formentera, viveva da oltre un decennio nel complesso residenziale Mirada, in Avenida Miramar, dove è stato scoperto il suo corpo privo di vita. Aveva un figlio di 15 anni, nato da una precedente relazione, che in questi giorni si trova in Italia con il padre.
Secondo alcune testimonianze raccolte sul posto, nella notte tra sabato e domenica si sarebbero udite urla provenire dall’appartamento della donna. Quando i soccorsi sono arrivati, verso le otto del mattino, non c’era più nulla da fare. Sul suo corpo sarebbero state trovate ferite da taglio e contusioni multiple, compatibili con un pestaggio. Gli inquirenti ritengono che la donna sia stata vittima di un’aggressione violenta, ma la difesa di Sauna sostiene che “le ferite sono compatibili con un incidente domestico”.
Arrestato nel pomeriggio di domenica, l’uomo dovrà comparire davanti al giudice del tribunale di Ibiza per la convalida del fermo. L’inchiesta potrebbe passare alla giurisdizione competente per i reati di violenza di genere, dal momento che il Ministero spagnolo per l’Uguaglianza ha già inserito il caso nel registro ufficiale dei presunti crimini di genere.
A Formentera, Sauna era un volto noto: aveva gestito per un periodo un’agenzia di vacanze e affitti turistici fra Ibiza e Formentera, e conduceva, secondo chi lo conosceva, una vita notturna spesso sregolata. Aveva una sorella a Busto Arsizio, dove tornava raramente, mentre sull’isola viveva da circa dieci anni, anche se la sua iscrizione all’AIRE – l’anagrafe degli italiani residenti all’estero – è recente. Amici e conoscenti della coppia descrivono la loro relazione come “tormentata”, segnata da liti e riappacificazioni, una dinamica purtroppo tipica di molte storie che poi si concludono in tragedia.
La morte di Luisa Asteggiano ha sconvolto non solo la comunità italiana di Formentera, ma anche la sua città d’origine, Bra, dove in molti la ricordano come una donna solare, gentile, generosa, sempre con un sorriso per tutti. Qui aveva gestito, insieme alla sorella, un bar per alcuni anni prima di trasferirsi in Spagna, inseguendo un sogno di libertà e una nuova vita che si è trasformata nell’incubo peggiore.
Il sindaco di Bra, Gianni Fogliato, ha espresso la vicinanza dell’intera città alla famiglia della vittima: “La nostra comunità si stringe attorno ai familiari di Luisa in questo momento di dolore immenso”, ha detto. Il Consolato Generale d’Italia a Barcellona ha avviato un contatto con i parenti – la sorella, il fratello e l’ex marito, padre del figlio quindicenne – per offrire assistenza e supporto.
Sull’isola, intanto, la presidente delle Baleari Marga Prohens ha parlato apertamente di “presunto omicidio machista”, condannando con forza la violenza sulle donne e ribadendo che “non possiamo tollerare questo tipo di atrocità”. Secondo i dati diffusi dallo stesso ministero spagnolo, nel 2025 le vittime di femminicidio nel Paese sono già almeno 28.
Numeri che raccontano una realtà che non accenna a migliorare, una guerra silenziosa che continua a mietere vittime in tutta Europa. Quello di Formentera, se confermato, sarebbe l’ennesimo caso di una donna uccisa nel luogo che avrebbe dovuto rappresentare rifugio e protezione: la propria casa.
Una storia di dolore che attraversa confini e lingue, ma parla la stessa lingua di tutte le violenze di genere. A Bra, intanto, amici e conoscenti stanno pensando a una fiaccolata in sua memoria, per ricordare quella ragazza sorridente che aveva lasciato il Piemonte con la voglia di ricominciare.
Luisa era partita per trovare la felicità e ha trovato la morte, lontano da casa ma non dal cuore di chi oggi la piange. E mentre le autorità spagnole proseguono le indagini, la sua storia entra tristemente in quella lunga lista di nomi che non dovrebbero mai esistere.
Perché nessuna donna dovrebbe morire così. E nessun amore dovrebbe mai trasformarsi in una condanna.
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