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Cronaca

Notte in bivacco a 2.400 metri, salvato al Gries dal Soccorso Alpino Valdossola

In Alta Valle Formazza, elicottero fermo dal meteo: squadra di terra salva un giovane al passo del Gries

Escursionista sfinito sul Mucrone: salvato dal Soccorso Alpino

Escursionista sfinito sul Mucrone: salvato dal Soccorso Alpino

Tra le raffiche di vento e il maltempo che sbarra il cielo di ottobre, un giovane escursionista ha passato la notte in un bivacco a oltre 2.400 metri, ritrovando all’alba la strada di casa grazie ai volontari del Soccorso Alpino Valdossola. È la fotografia di una domenica, 5 ottobre, di lavoro intenso in Alta Valle Formazza: un intervento complesso, condotto a piedi fino al passo del Gries, là dove la montagna incontra il confine tra l’Ossola e il Canton Vallese.

L’allarme è scattato domenica 5 ottobre in Alta Valle Formazza, oltre i 2.400 metri di quota, nei pressi del passo del Gries, al confine tra Italia (Ossola) e Svizzera (Canton Vallese). Un tratto di alta montagna esposto, dove il meteo può cambiare in fretta e rendere insidiosi anche i sentieri più frequentati.

A chiedere aiuto è stato un giovane escursionista, sorpreso dal maltempo e impossibilitato a scendere a valle. Illeso ma bloccato, ha scelto la via più prudente: rifugiarsi in un bivacco e attendere condizioni migliori e l’arrivo dei soccorsi. Una decisione che ha fatto la differenza, consentendogli di preservare energie e lucidità fino all’intervento della squadra.

Le condizioni meteorologiche proibitive hanno impedito all’elicottero del 118 di raggiungere l’area. A quel punto i volontari della X Delegazione Valdossola del Soccorso Alpino hanno organizzato una squadra di terra e sono saliti a piedi fino al passo. Individuato il giovane, lo hanno messo in sicurezza e lo hanno accompagnato lungo la discesa, fino a riportarlo in zona sicura. Un’operazione condotta con metodo, esperienza e attenzione alla gestione del rischio, elementi che in alta quota fanno la differenza.

L’episodio ricorda una verità semplice: in montagna, la pianificazione e il “piano B” non sono optional. Verificare il meteo, studiare l’itinerario, conoscere i punti di riparo, dotarsi di abbigliamento adeguato e di un mezzo per comunicare anche con copertura incerta sono scelte che aumentano la sicurezza. Quando il tempo peggiora, la scelta di fermarsi in un bivacco e chiedere soccorso è spesso la più sensata.

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