AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
14 Settembre 2025 - 09:26
La scena dell'incidente
Chi abita tra corso Casale e piazzale Marco Aurelio lo ha sentito nitidamente: un boato, poi il crepitio delle fiamme. Erano le 4.30 del mattino di sabato 13 settembre quando una Mercedes Classe A da 450 cavalli ha centrato la palina di un distributore di benzina, svegliando di soprassalto il quartiere. A bordo c’era un ragazzo di 19 anni, Tommaso Arena, figlio dello storico deejay torinese Maurizio Arena e di un’infermiera del San Giovanni Bosco.
Arena, neopatentato, stava rientrando a casa dopo una serata trascorsa in un locale. Con lui c’erano due amici, un ragazzo e una ragazza, che sono riusciti a uscire indenni dallo schianto. La Mercedes, invece, dopo l’urto si è incendiata. Le fiamme hanno avvolto l’auto nel giro di pochi secondi, ma il conducente è stato estratto in tempo da alcuni giovani che viaggiavano su un’altra macchina e che non hanno esitato a fermarsi. Due di loro sono fratelli: sono stati i primi a intervenire, tirando fuori il 19enne dal veicolo ormai invaso dal fumo.
Sul posto sono arrivati rapidamente i soccorsi. I sanitari del 118 hanno trasportato Arena al CTO: il referto parla di un trauma cranico commotivo lieve. Il giovane è rimasto sempre cosciente, la prognosi non è riservata. L’area del distributore è stata messa in sicurezza dai vigili del fuoco, che hanno domato le fiamme evitando che il rogo si propagasse alle pompe di benzina.
La ricostruzione della dinamica non è ancora definitiva. Non è chiaro se l’auto stesse scendendo da corso Chieri o se fosse diretta verso Sassi. Restano diverse ipotesi: una manovra di sorpasso, l’alta velocità, oppure la difficoltà di gestire una vettura con troppi cavalli per un guidatore inesperto. Sul tavolo c’è anche la possibilità che il gruppo avesse bevuto durante la serata, anche se al momento non ci sono conferme ufficiali.
A destare curiosità e a far circolare rapidamente la notizia è stato anche il cognome del giovane alla guida. Suo padre, Maurizio Arena, è una figura molto nota nel panorama musicale torinese: deejay di lungo corso, ha animato per decenni le notti cittadine, dai club storici ai locali più frequentati, diventando un punto di riferimento per più generazioni di appassionati. La madre invece lavora come infermiera all’ospedale San Giovanni Bosco, una famiglia conosciuta dunque non solo nell’ambiente dello spettacolo ma anche in quello sanitario torinese.
Visualizza questo post su Instagram
L’incidente ha destato forte impressione tra i residenti della zona, svegliati nel cuore della notte da un rumore secco e dall’odore pungente di plastica e benzina bruciate. Molti si sono affacciati alle finestre, temendo che le fiamme potessero coinvolgere l’intero impianto di rifornimento. Al mattino, della Mercedes non restava che una carcassa annerita.
Per Tommaso Arena e i suoi due amici la notte si è chiusa con più spavento che conseguenze gravi. Resta però l’immagine di un incidente che avrebbe potuto avere un epilogo ben diverso e che ora apre una riflessione sulle responsabilità, sull’uso di auto di grande potenza da parte di neopatentati e sulla prudenza necessaria al volante, soprattutto dopo una serata passata nei locali.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.