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Cronaca

Tragedia nei boschi del Canavese: cercatrice di funghi muore ad Andrate

La donna era uscita con il marito per una battuta di funghi. A trovarla senza vita è stato proprio lui, dopo averla attesa invano al termine dell’escursione. In Piemonte è il decimo intervento in una sola settimana legato ai cercatori di funghi

Tragedia nei boschi del Canavese: cercatrice di funghi muore ad Andrate

Tragedia nei boschi del Canavese: cercatrice di funghi muore ad Andrate

Doveva essere un pomeriggio sereno, una passeggiata tra i boschi di Andrate per raccogliere qualche fungo, approfittando della stagione generosa. Invece si è trasformato in tragedia. Venerdì 12 settembre, una donna ha perso la vita durante un’escursione con il marito, nonostante l’arrivo immediato dei soccorsi e i disperati tentativi di rianimazione.

La coppia, come spesso accade in queste uscite, aveva deciso di dividersi per percorrere due sentieri diversi, così da aumentare le possibilità di riempire i cestini. L’accordo era semplice: ritrovarsi più tardi nello stesso punto. Ma al momento del rientro, la donna non si è presentata. Dopo minuti carichi di tensione, il marito ha deciso di mettersi sulle sue tracce. È stato lui stesso a trovarla poco dopo, riversa a terra, priva di conoscenza, in mezzo al silenzio del bosco. Erano circa le 18 quando, con voce rotta dall’angoscia, ha chiamato i soccorsi.

In pochi minuti si è messa in moto la macchina dell’emergenza. L’elisoccorso dell’Azienda Zero Piemonte ha raggiunto l’area impervia e l’equipe sanitaria è stata calata sul posto. I soccorritori hanno tentato a lungo le manovre di rianimazione, senza mai arrendersi di fronte alla gravità della situazione. Ma ogni tentativo si è rivelato vano: la donna non ha mai ripreso conoscenza e il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.

Nel frattempo, le squadre a terra del Soccorso Alpino hanno raggiunto il luogo del ritrovamento, lavorando fianco a fianco con i sanitari e predisponendo il recupero della salma. L’attesa dell’arrivo dei Carabinieri e l’autorizzazione della magistratura per il trasferimento hanno reso ancora più lunghi minuti già interminabili, in un’atmosfera segnata dal dolore e dall’impotenza.

La vicenda colpisce anche perché non si tratta di un episodio isolato. Solo in questa settimana, in Piemonte, si sono registrati ben dieci interventi legati a cercatori di funghi. Incidenti che, tra cadute, smarrimenti e malori, stanno trasformando una tradizione diffusa e amata in un bilancio sempre più pesante. Il richiamo dei boschi, soprattutto in annate come questa in cui la natura offre raccolti abbondanti, spinge molti a inoltrarsi su sentieri poco battuti, a volte da soli, spesso senza la consapevolezza dei rischi.

Questa volta, purtroppo, la corsa contro il tempo dei soccorritori non è servita. Una giornata iniziata con la voglia di respirare aria fresca e godere della bellezza del sottobosco si è chiusa con una tragedia che lascia sgomenta un’intera comunità.

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