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Cronaca
10 Settembre 2025 - 19:26
Crollano i controsoffitti all’asilo: Settimo sotto l’acqua dopo il nubifragio
Il nubifragio che nella notte scorsa si è abbattuto su Settimo Torinese ha lasciato dietro di sé una lunga scia di danni. Pochi minuti di pioggia torrenziale, di intensità anomala, sono bastati per mettere in ginocchio la città, colpendo scuole, abitazioni, infrastrutture e perfino strutture sanitarie. Non si registrano feriti, ma l’elenco dei danni è ampio e apre interrogativi sulla capacità del territorio di reggere a eventi meteorologici che, ormai, si ripetono con frequenza crescente.
Il caso più grave riguarda la scuola dell’infanzia di via Cascina Nuova, dove questa mattina, primo giorno di asilo, la situazione si è presentata drammatica. Due sezioni su tre sono rimaste inagibili a causa del crollo dei controsoffitti, appesantiti dall’acqua e ceduti come gesso. La terza sezione è rimasta utilizzabile soltanto perché già nei giorni scorsi era stata allagata e dichiarata “messa in sicurezza”: un paradosso che non tranquillizza nessuno.
Se il cedimento fosse avvenuto con i bambini in classe, intorno alle nove del mattino, si sarebbe sfiorata la catastrofe. Il personale scolastico ha fatto il possibile per accogliere i piccoli in altri locali, mentre i tecnici hanno avviato le prime verifiche. Dal Comune è arrivata la rassicurazione che domani le lezioni riprenderanno regolarmente, ma la realtà è che l’edificio ha mostrato fragilità strutturali evidenti. Il nodo principale è il tetto, indicato come fonte delle infiltrazioni, e famiglie e personale scolastico chiedono un intervento risolutivo, non toppe momentanee. Un reclamo formale è già in preparazione e la determinazione dei genitori a chiedere risposte concrete è forte: la sicurezza dei bambini, dicono, deve venire prima di tutto.
Il nubifragio non ha risparmiato nemmeno il centro della città. In piazza Vittorio Veneto, l’improvviso afflusso delle acque ha provocato danni alla pavimentazione e alla rete fognaria. La piazza è stata transennata e messa in sicurezza dai tecnici di Patrimonio, ma serviranno lavori di ripristino complessi e costosi.
Disagi anche nelle abitazioni. In via Ceres l’acqua ha invaso garage, cortili e androni d’ingresso, costringendo i residenti a spalare per ore, fino alle tre di notte, per liberare i locali. In via Foglizzo sono finite sott’acqua le cantine e diversi ascensori si sono bloccati. Alcuni condomini hanno segnalato guasti in più scale e l’ATC è stata allertata per intervenire. Situazioni di disagio che si aggiungono a quelle di chi ha visto mobili, elettrodomestici e beni personali rovinati dall’acqua.
Non è andata meglio nella zona industriale, dove aziende e capannoni hanno subito allagamenti, bloccando in parte la produzione e alimentando il senso di abbandono di un’area che già vive difficoltà. Grave anche quanto accaduto all’ASL di via Leinì, dove l’acqua ha raggiunto la centrale elettrica: le attività sono rimaste ferme e i disservizi si sono moltiplicati, aggravando ulteriormente la situazione.
Il sistema idrografico cittadino ha in gran parte retto, ma il rio San Gallo è esondato, riversando acqua e fango in alcune zone. Un episodio che conferma quanto i corsi d’acqua minori, spesso dimenticati, possano rappresentare un rischio in caso di precipitazioni violente.
Insomma, mentre i tecnici comunali e gli operai di Patrimonio sono al lavoro per tamponare le emergenze, la città fa i conti con l’ennesimo campanello d’allarme. Le bombe d’acqua non sono più eventi eccezionali: arrivano improvvise, scaricano in pochi minuti quantità d’acqua che in passato cadevano in ore, e mettono a nudo tutte le fragilità delle infrastrutture urbane. Piazze che cedono, scuole che si allagano, abitazioni che si trasformano in piscine, centrali elettriche che vanno in tilt: il quadro che emerge da questa notte di paura è quello di una città che resiste con fatica.
La mattina successiva al nubifragio è stata scandita da sopralluoghi, transennamenti e interventi di emergenza. La priorità è stata data alla messa in sicurezza degli edifici scolastici e degli spazi pubblici più colpiti, ma resta la consapevolezza che, senza interventi strutturali e pianificati, episodi simili rischiano di ripetersi con conseguenze ancora più gravi. Perché se questa volta non ci sono stati feriti, il crollo dei controsoffitti alla scuola dell’infanzia di via Cascina Nuova ricorda a tutti quanto sottile possa essere il confine tra il disagio e la tragedia.
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