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Cronaca
24 Agosto 2025 - 19:36
Un vasto incendio boschivo ha impegnato per ore i Vigili del Fuoco e le squadre AIB (Antincendi Boschivi) sulla montagna di Caprie, in Valle di Susa. Le fiamme, divampate nel primo pomeriggio, si sono propagate velocemente in direzione di Villardora, alimentate dal vento e dalla vegetazione secca che, in queste settimane di caldo anomalo, rende i boschi particolarmente vulnerabili.
Dal primo allarme, è scattata una macchina dei soccorsi che ha coinvolto non solo i Vigili del Fuoco ma anche decine di volontari. Sono entrate in azione le squadre AIB di Almese, Avigliana e Borgone Susa, coordinate sul posto da un DOS (Direttore delle Operazioni di Spegnimento). Un lavoro estenuante, fatto di fatica fisica, strategie sul campo e grande attenzione a ogni dettaglio, perché in contesti simili basta un cambio di vento per rimettere tutto in discussione.
Fondamentale si è rivelato anche l’impiego di un elicottero antincendio, attrezzato per il lancio di grandi quantità d’acqua sulle zone più impervie e difficili da raggiungere via terra. Le squadre a terra, nel frattempo, hanno creato linee di contenimento, battendo la vegetazione e cercando di fermare il fronte del fuoco prima che potesse minacciare aree abitate. Le operazioni, in queste ore, risultano in fase di ultimazione, con un incendio ormai circoscritto e in progressiva diminuzione.
L’episodio riaccende i riflettori su un problema che ciclicamente torna ad affliggere la Valle di Susa e molte aree montane del Piemonte: gli incendi boschivi. La combinazione di estati sempre più torride, periodi di siccità e comportamenti umani irresponsabili – talvolta accidentali, altre volte dolosi – costituisce un mix micidiale che mette a rischio non solo il patrimonio ambientale, ma anche la sicurezza delle comunità locali.
Ogni anno i volontari AIB, una rete capillare e storica in Piemonte, si trovano a fronteggiare decine di emergenze. Si tratta di uomini e donne che, senza un ritorno economico, dedicano tempo e forze per difendere i boschi e le montagne, collaborando fianco a fianco con i Vigili del Fuoco professionisti. La loro presenza si conferma determinante soprattutto in scenari come quello di Caprie, dove la rapidità dell’intervento ha permesso di contenere i danni e di evitare che il fuoco dilagasse in maniera incontrollata.
Le prossime ore saranno dedicate alla bonifica delle aree colpite, un’operazione meno spettacolare dei lanci dall’elicottero ma altrettanto importante, perché serve a scongiurare la ripresa di piccoli focolai nascosti tra le radici e i detriti. Solo al termine di questa fase si potrà parlare di incendio completamente spento.
La montagna di Caprie, come tante zone del Piemonte, porta così un’altra ferita aperta dalle fiamme. Una ferita che rimette al centro il valore della prevenzione, della vigilanza costante e dell’impegno di chi, con dedizione e coraggio, continua a presidiare il territorio.
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