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Cronaca

Auto vandalizzate a Pianezza, esplode la rabbia sui social: «Paese tranquillo? Ma dove?»

«Il problema è a monte, servono più forze dell’ordine»

«Il problema è a monte, servono più forze dell’ordine»

Una delle auto danneggiate

Un’Audi e una Volkswagen danneggiate nella notte, vetri spaccati e abitacoli messi a soqquadro. A Pianezza, in via Parucco, è andato in scena l’ennesimo furto su auto. È accaduto tra martedì 5 e mercoledì 6 agosto 2025. I ladri hanno colpito in silenzio, cercando qualcosa da rubare: portafogli, oggetti di valore, contanti. E mentre i danni li pagano i cittadini, la rabbia esplode — come sempre — online.

Sui gruppi Facebook di zona il dibattito è rovente. «In Pianezza non è una novità da anni... La delinquenza è ovunque», scrive un utente, puntando il dito contro chi se la prende solo con l’Amministrazione attuale. «Ogni scusa è buona per buttare cacca a chi qualcosa ha fatto, ma non viene apprezzato».

Ma non tutti la pensano così. C’è chi pretende risposte e sicurezza, non alibi. «Questi maledetti che non hanno rispetto per le cose altrui godono della benevolenza dei buonisti del cavolo», sbotta qualcuno. Altri allargano il tiro: «Pianezza è lo specchio del degrado in aumento nel Paese», commenta un altro.

Danni all'Audi

C’è chi entra nel merito della politica nazionale. «Volete più forze dell’ordine? Pienamente d’accordo! Ma il problema sono i vincoli di bilancio imposti dall’UE e i tagli firmati da Monti, Draghi, Prodi, Tajani… Non si può pretendere sicurezza e sostenere chi ha distrutto lo Stato».

Insomma, lo sfogo corre veloce, tra accuse incrociate e senso di impotenza. Ma la richiesta è chiara: servono più controlli, più pattugliamenti e soprattutto telecamere.

Una richiesta già avanzata dal Comitato per la Sicurezza, rimasta però lettera morta. Da Palazzo Civico si continua a ripetere che le telecamere non sono una priorità, che Pianezza è un paese tranquillo, e che ci sono altri investimenti più urgenti.

Ma la pazienza si è assottigliata. Soprattutto per chi la mattina deve raccogliere i cocci, farsi due conti col carrozziere, e sentirsi pure dire che “non c’è emergenza”.

Intanto i ladri vanno, e tornano. E i cittadini restano a guardare, spaccati tra chi invoca tolleranza zero e chi si rifugia nel “è sempre stato così”. Ma la realtà, quella fatta di vetri rotti e portiere forzate, mette tutti d’accordo: qualcosa va fatto. Ora.

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