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Cronaca

Torino, ragazzo accoltellato nella notte in via Sansovino: è caccia all’aggressore

È stato trovato sanguinante in strada, solo, dopo una lite forse degenerata per l’alcol. Indagini in corso

Torino, ragazzo accoltellato nella notte in via Sansovino: è caccia all’aggressore

Torino, ragazzo accoltellato nella notte in via Sansovino: è caccia all’aggressore

Ancora sangue sull’asfalto, ancora un ragazzo ferito, ancora una città che si sveglia con l’amaro in bocca e la paura in corpo. È accaduto nella notte tra venerdì e sabato, intorno alle 5.30, in via Sansovino 151, nel quartiere Madonna di Campagna. Un giovane di appena 20 anni è stato trovato in mezzo alla strada, colpito con almeno due fendenti — alla gamba e al gluteo — in una scena che ha lasciato sgomenti anche i primi agenti arrivati sul posto.

A dare l’allarme sono stati alcuni residenti, svegliati dalle urla. Quando la polizia è intervenuta, il ragazzo era a terra, in una pozza di sangue, solo, senza alcun altro presente. Invocava aiuto. Nessuno attorno. Nessun volto, nessuna voce, solo una richiesta disperata.

carabinieri

Il 118 è arrivato pochi minuti dopo: i medici lo hanno soccorso e trasportato all’ospedale San Giovanni Bosco in codice giallo. Le sue condizioni, fortunatamente, non sono gravi. Non è in pericolo di vita e si valutano le dimissioni. Ma resta il fatto: un ventenne accoltellato nel cuore della notte, in mezzo a una strada di un quartiere popolare di Torino. Perché?

Le indagini della polizia sono in corso da ore. Gli agenti hanno iniziato a raccogliere testimonianze nel palazzo e tra i commercianti della zona, cercando occhi e voci che possano ricostruire l’accaduto. Si stanno anche passando al setaccio le immagini delle telecamere di sorveglianza. L’ipotesi più probabile è quella di una lite tra ragazzi, forse finita male. Liti che iniziano con qualche parola di troppo, degenerano tra urla e spintoni e, complice l’alcol, sfociano nel sangue.

Ma questo nuovo episodio non arriva nel vuoto. Avviene a una sola settimana di distanza dall’omicidio di Mamoud Diane, 19 anni, ucciso in via Monte Rosa, e dai due accoltellamenti successivi avvenuti a distanza di poche ore nel quartiere Barriera di Milano. Storie diverse, quartieri diversi, contesti diversi. Ma un unico fil rouge: la città sembra stia perdendo il controllo delle sue notti.

La paura non ha più solo il volto dell’insicurezza “percepita”. È qualcosa di più reale, concreto. Le sirene della polizia diventano sottofondo fisso, le ambulanze corrono troppo spesso. Si va in strada con il timore di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato. Non si parla più di emergenza: si parla di normalità della violenza.

In via Sansovino, in Barriera, in Aurora, nei quartieri dove le luci non bastano a fare sicurezza, il disagio esplode in episodi che sembrano scollegati, ma che messi in fila raccontano il quadro di una città lacerata. Torino chiede risposte. E forse non bastano più né le pattuglie promesse, né gli annunci istituzionali.

Perché un ragazzo che urla aiuto nel silenzio di una strada deserta dovrebbe essere il nostro incubo, non una notizia di cronaca nera.

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