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Cronaca

Sparite le Spille d’Oro Olivetti dal caveau: non era uno scherzo, ora indagano i Carabinieri

Il presidente dell’Associazione conferma tutto: “Abbiamo sporto denuncia, aspettiamo fiduciosi”

Matteo Olivetti

Matteo Olivetti

In molti, dopo la pubblicazione della notizia, avevano pensato al classico “pesce d’aprile”, una burla in ritardo o forse un’esagerazione mediatica. “Le Spille d’Oro rubate dal caveau? Ma dai, sarà uno scherzo…”. E invece no. Era tutto vero. Lo conferma oggi, nero su bianco, Matteo Olivetti, presidente dell’Associazione Spille d’Oro Olivetti, in un comunicato ufficiale che mette a tacere ogni dubbio: una scatola contenente le prestigiose spille è scomparsa dalla cassetta di sicurezza custodita presso il caveau di una banca.

La data incriminata è il 26 marzo 2025. Quel giorno, racconta Olivetti, si è scoperta la “presunta mancanza” di parte delle spille, simboli che da decenni rappresentano un riconoscimento per il valore umano e professionale delle persone che hanno scritto la storia dell’Olivetti, dentro e fuori gli stabilimenti di Ivrea. Simboli che, come sottolinea lo stesso presidente, incarnano uno spirito di solidarietà e memoria collettiva.

Una volta accertata l’assenza del prezioso contenuto, l’Associazione non ha perso tempo: è stata immediatamente sporta denuncia presso la stazione dei Carabinieri di Banchette, e le indagini sono in corso sotto la supervisione della Procura. Nessuna dichiarazione ulteriore verrà rilasciata “per non alimentare congetture o informazioni non verificate”, precisa il comunicato. In altre parole: silenzio stampa fino a chiarimenti ufficiali.

Un mistero che brucia, per chi conosce il valore – non solo materiale – delle Spille d’Oro. Per decenni, quelle spille sono state consegnate a chi aveva dedicato la propria vita professionale all’azienda fondata da Adriano Olivetti, rappresentando molto più di un semplice distintivo: un riconoscimento, un legame, un’idea di comunità.

Oggi quell’idea è ferita. E la notizia, da molti inizialmente liquidata con ironia, acquista il peso di un piccolo giallo eporediese. A Ivrea, dove la memoria olivettiana è ancora viva – ma spesso sfilacciata tra musei, commemorazioni e retorica – la scomparsa delle Spille d’Oro dal caveau della banca non può che suonare come un campanello d’allarme.

matteo olivetti

A chi potevano servire? Un colpo a scopo economico, vista la componente preziosa degli oggetti? Oppure un gesto simbolico, con un movente che va oltre il valore dell’oro? Troppe domande, poche certezze. E l’Associazione, da parte sua, invita alla prudenza e alla fiducia nel lavoro degli inquirenti.

Nel frattempo, a Ivrea, le bocche si muovono e i sospetti corrono. In città c’è chi ricorda i malumori interni all’Associazione, chi sussurra vecchie ruggini, chi addirittura ipotizza scenari da film, in cui le Spille d’Oro diventano trofei rubati per vendetta, o peggio ancora per dimenticanza. Ma finché non parleranno i Carabinieri, resta solo una certezza: quelle spille non dovevano sparire.

E se qualcuno pensava fosse uno scherzo, oggi può ricredersi. Il comunicato è firmato, timbrato e protocollato. E le Spille – quelle vere – non si trovano più.

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