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Cronaca

Scommesse truccate e finti acquisti in gioielleria: nei guai 12 calciatori di Serie A

Scoperto un sistema per aggirare i limiti delle puntate con la “procedura senza uno zero”. Sequestrati un milione e mezzo di euro. Coinvolti Fagioli, Tonali e l’ex arbitro Marinoni

Nicola Fagioli

Nicola Fagioli

Avevano escogitato il modo per aggirare i limiti massimali dei siti legali di scommesse adottando la cosiddetta "procedura senza uno zero", ossia indicando importi minori per ciascuna puntata, i bookmaker protagonisti dell'indagine della Procura milanese in cui tra gli indagati ci sono 12 calciatori di serie A.

Calciatori ed altri atleti meno noti e che ieri ha portato la Gdf a sequestrare quasi un milione e mezzo di euro alla Elysium, la gioielleria usata per saldare i rilevanti debiti degli sportivi per le giocate illegali: finti acquisti di orologi con bonifici di soldi veri.

È uno dei particolari emersi dagli atti del fascicolo dei pm Roberta Amadeo e Paolo Filippini, su un sistema architettato dal gruppo guidato da Tommaso De Giacomo, 38 anni, che dirigeva e coordinava tutte le attività connesse al gioco su piattaforme illecite e che gestiva sia una sala scommesse Snai a Milano di proprietà della madre e una nell'hinterland: sarebbe riuscito a bypassare il tetto posto alle giocate "ufficiali" ottenendo per altro un ulteriore guadagno in quanto avrebbe pure beneficiato di uno sgravio sulle commissioni. Tale modalità sarebbe stata ben nota agli altri giocatori, come testimoniano alcune chat.

Sandro Tonali

Sandro Tonali

De Giacomo aveva raccomandato a Nicolò Fagioli, centrocampista della Fiorentina, tra i calciatori nei guai e che con Sandro Tonali, ora al Newcastle, aveva un ruolo anche di "collettore di scommettitori", di spiegare "la roba dello 0"anche agli altri. E, poi, sul gruppo WhatsApp formato da Fagioli, dall'ex arbitro Piero Marinoni e dal tennista Matteo Gigante, spunta un cenno alla modalità di gioco "senza uno zero". Marinoni, in più, avrebbe inoltrato uno screenshot di una scommessa – senza nominare lo scommettitore – dicendo: "considera che questo gioca senza 0 (…) quindi ha messo 5K per 270K". Infatti, dalla scommessa si evince che l'importo scommesso è stato di 500 euro e quello dell'eventuale vincita sarebbe stato poco più di 27 mila euro.

Intanto, a conti fatti, gli investigatori della squadra di polizia giudiziaria della Gdf in quota alla Procura hanno sequestrato 300 mila euro in contanti e un milione e 200 mila euro su depositi bancari, a De Giacomo, al suo socio Patrik Frizzera e ai loro complici, Andrea Piccini, Antonino Parise e Antonio Scinocca, amministratori di Elysium Group e alla stessa società indagata come ente giuridico. Si tratta dell'intero importo, circa un milione e mezzo, ritenuto frutto del reato di riciclaggio tra quelli contestati ai cinque, per i quali sono stati chiesti gli arresti domiciliari e fissato l'interrogatorio preventivo dalla gip Lidia Castellucci per il 17 aprile. In vista del faccia a faccia si stanno preparando le mosse difensive.

"Siamo pronti a dimostrare la nostra innocenza e l'estraneità a questo presunto sistema descritto dall'ufficio dei pm", ha spiegato Vincenzo Majolo Staiano, che con Salvatore Staiano assiste Parise e Scinocca. "Sono tranquilli, in quanto sono convinti della loro innocenza", ha aggiunto.

Anche l'avvocato Vincenzo Scarano sta preparando l'interrogatorio di De Giacomo e Frizzera. "Alcune dichiarazioni messe a verbale non corrispondono al vero", ha spiegato. "Contestiamo una serie di addebiti", così come quelli "formulati, perché in gran parte infondati" nei confronti dell'ex arbitro Pietro Marinoni.

Fagioli chiese prestiti proponendo affari con orologi

Nicolò Fagioli, il centrocampo della Fiorentina tra i 12 calciatori di serie A indagati dai pm di Milano nell'indagine su un presunto giro di scommesse su piattaforme illegali per chiedere prestiti ad amici e giocatori, avrebbe proposto loro di effettuare bonifici sul conto della gioielleria Elysium prospettando la realizzazione di una plusvalenza con "l'acquisto e la successiva rivendita di orologi".

È quanto emerge dalle carte dell'inchiesta che riportano gli accertamenti della squadra di polizia giudiziaria in quota alla Procura. Dalle verifiche sono almeno 20 le persone che hanno prestato soldi a Fagioli, il quale avrebbe assicurato ai suoi interlocutori affari di un certo rilievo.

Questo modo di rastrellare denaro, secondo gli investigatori, si evince per esempio da una chat dell'agosto di tre anni fa nella quale chiede a Radu Matei Dragușin, difensore del Tottenham ed ex Juve – che non risulta essere stato scommettitore né indagato –, se voleva fare "un investimento a breve termine" con lui perché "di te mi fido" e di altre persone che conosceva "con un po' di soldi non ce n'è". E poi gli dice di avere la possibilità di comprare nel negozio milanese tre orologi e di venderli a 10 mila euro in più in un mese: "sarebbero 20 mila euro a testa e ne prendiamo 10 in più", ossia 5 mila ciascuno.

Fagioli, oltre che con i broker, in particolare con Tommaso De Giacomo, uno dei 5 protagonisti del sistema chiamato "Elysium", era indebitato con parecchie persone, come raccontano le chat. Per esempio con Stefano Turati, portiere del Monza (che aveva usato la carta della madre), o Caleb Okoli, difensore del Leicester City (41.500 euro versati a Elysium), oppure con il calciatore brasiliano ed ex Juve Under 23, Lucas Oliveira (tutti non indagati).

Negli atti dell'indagine, infine, risulta che Fagioli, davanti ai pubblici ministeri di Torino, dove l'inchiesta è stata aperta e poi trasmessa a Milano, aveva parlato anche del figlio di Andrea Pirlo, tramite il quale avrebbe conosciuto persone che scommettevano. E poi, chattando con l'arbitro, oggi sospeso, Pietro Marinoni, nel giugno di due anni fa, aveva detto del giovane (non indagato) che "è uno di noi", ma poi suo padre l'"ha beccato" e gli ha "bloccato" i conti fino a quando non sarà maggiorenne.

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