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04 Aprile 2025 - 09:36
Incidente in deltaplano a Borgofranco d'Ivrea: i medici hanno sciolto la prognosi
Un volo solitario nei cieli del Canavese si è trasformato in tragedia il 17 marzo scorso, quando un uomo di 62 anni è precipitato con il suo deltaplano senza motore nella zona di via Sant’Anna a Borgofranco d’Ivrea. L’impatto è stato violento e le condizioni del pilota sono apparse da subito gravissime: trauma cranico, toracico e la necessità immediata di essere intubato.
I soccorsi sono scattati con estrema prontezza: sul posto sono intervenuti l’elisoccorso del 118 e l’elicottero Drago dei Vigili del Fuoco, insieme alle squadre del distaccamento 81, che hanno fornito le prime cure al pilota prima del trasporto d’urgenza al CTO di Torino, struttura di riferimento regionale per i traumi maggiori. Le cause dell’incidente restano in fase di accertamento. Alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto il velivolo perdere improvvisamente quota, cadendo senza controllo.
Le ipotesi al vaglio degli investigatori spaziano da un guasto tecnico a una turbolenza improvvisa che avrebbe compromesso l’assetto del deltaplano. Gli esperti aeronautici stanno esaminando attentamente la struttura del mezzo e i dati meteorologici registrati in zona in quelle ore, mentre i carabinieri hanno delimitato l’area dell’impatto e raccolto testimonianze per comprendere se ci siano eventuali responsabilità.
Intervento dell'eli-soccorso
L’incidente ha generato forte apprensione nella comunità locale, dove il volo libero è una passione diffusa tra appassionati e sportivi. In molti si sono stretti attorno alla famiglia del pilota, in attesa di notizie sulle sue condizioni.
Dopo giorni di prognosi riservata, finalmente una buona notizia: i medici del CTO hanno sciolto la prognosi e dichiarato il paziente fuori pericolo. Nonostante il miglioramento, la strada verso la guarigione sarà lunga: si parla di almeno 180 giorni per la completa ripresa, cui seguirà un percorso di riabilitazione. La sua storia è diventata simbolo di resilienza e determinazione, ma anche occasione per rilanciare il dibattito sulla sicurezza delle attività aeree amatoriali.
Gli incidenti legati al volo libero, seppur rari, accendono periodicamente i riflettori sull’importanza di avere controlli rigorosi sulle attrezzature, sulla formazione dei piloti e sulla valutazione delle condizioni atmosferiche. Le autorità locali stanno valutando se rafforzare i protocolli di sicurezza o prevedere nuove linee guida per evitare che simili episodi possano ripetersi. Intanto, il 62enne si prepara ad affrontare la fase più delicata: quella del recupero fisico e psicologico, con il supporto della sua famiglia e di una comunità che, fin dal primo momento, non ha mai smesso di fargli sentire la propria vicinanza. Il suo ritorno alla vita sarà lento, ma ogni piccolo passo avanti sarà una vittoria.
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