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Cronaca

Molestie al liceo, parla il prof incastrato dagli alunni: "Non pensavo di creare disagio"

Il video sui social incastra l'insegnante che ora si trova ai domiciliari

Molestie al liceo, parla il prof incastrato dagli alunni: "Non pensavo di creare disagio"

Molestie al liceo, parla il prof incastrato dagli alunni: "Non pensavo di creare disagio"

«Non pensavo potesse essere una situazione che creava disagio. Se questo è successo sono veramente dispiaciuto». Parlava così, a gennaio, l'insegnante cinquantenne di Ciriè, nel Torinese, arrestato ieri dai carabinieri della compagnia di Venaria Reale nell'ambito di un'inchiesta per molestie e violenze sessuali. Le parole del professore di materie scientifiche, sospeso dal liceo Fermi-Galilei di Ciriè già a metà gennaio, fanno parte di un video postato su diversi canali social, diventato virale quando è venuta a galla l'indagine sul suo conto da parte della procura di Ivrea.

Nelle ultime settimane, dopo che una denuncia di alcuni genitori ha fatto scattare gli accertamenti, i carabinieri hanno sentito diversi ragazzi, che hanno confermato le particolari attenzioni dell'insegnante, in alcuni casi sfociate in carezze e palpeggiamenti. Alcuni video, relativi proprio agli episodi che la procura contesta al professore, sono stati anche diffusi sui social, senza alcuna restrizione. Immagini in cui si noterebbero atteggiamenti non consoni da parte dell’insegnante nei confronti di alcuni allievi. Sono stati gli stessi studenti a registrare quelle clip.

Il dirigente scolastico dell'istituto Fermi-Galilei di Ciriè, Vincenzo Giammalva, era intervenuto già a febbraio scrivendo una lettera a tutti i genitori dopo la sospensione dell’insegnante, poi sostituito da una collega. Il preside aveva espresso «vicinanza a coloro, tra gli studenti, che sono stati coinvolti», assicurando il suo impegno a fare «di tutto per ristabilire un ambiente sereno e tranquillo, in modo da procedere nel cammino di questo anno scolastico». A nome dell’istituto poi il dirigente aveva garantito «il massimo riserbo anche per salvaguardare gli studenti, le studentesse e il personale», in attesa dell’esito del lavoro degli organi competenti.

Benché le indagini siano ancora in corso, coordinate dal pubblico ministero Ludovico Bosso, ieri è arrivata la misura cautelare nei confronti dell’uomo, che per ora si trova ai domiciliari. Sull’arresto avrebbero pesato in questa prima fase le deposizioni rese da una quarantina di studenti, sentiti in modalità protetta dagli investigatori. La procura cercherà di chiarire il prima possibile per quanto tempo siano andati avanti questi atteggiamenti da parte dell’insegnante, anche per dare una dimensione temporale di quanto accaduto. Al vaglio degli inquirenti c’è inoltre la posizione di chi ha diffuso sui social i video registrati in classe, circostanza che ha rischiato di complicare ulteriormente il delicato lavoro dei carabinieri.

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