Cerca

Cronaca

Bambino avvicinato da un uomo in auto a Settimo: identificato e fermato dai Carabinieri

Il piccolo si rifugia in un negozio e chiama il padre. L’auto, una Peugeot grigia, viene individuata grazie alle telecamere. L’uomo alla guida, un cinquantenne del Torinese, non ha fornito spiegazioni. Indagini in corso

Bambino avvicinato da un uomo in auto a Settimo: identificato e fermato dai Carabinieri

Adescamento minori

Non è più solo una voce, né una delle tante segnalazioni rimbalzate sui social. È accaduto davvero: un uomo ha cercato di far salire un bambino di circa 10 anni sulla sua auto. È successo a Settimo Torinese, in via Leinì, in pieno giorno.

Il piccolo, spaventato ma lucido, ha fatto l’unica cosa giusta: è corso a rifugiarsi dentro un negozio e ha chiesto di telefonare al padre. Una fuga che potrebbe avergli salvato la vita. Il padre, allertato dalla chiamata, ha subito contattato i Carabinieri, fornendo una descrizione dettagliata del veicolo: una Peugeot station wagon grigia.

Grazie alle telecamere di sorveglianza installate nella zona, i militari sono riusciti a rintracciare l’auto nel giro di un’ora in un’altra area della città. Alla guida c’era un uomo sulla cinquantina, residente nel Torinese, che non ha saputo – o voluto – fornire spiegazioni plausibili sull’accaduto.

L’uomo è stato fermato per accertamenti e ora le indagini sono coordinate dalla Procura di Ivrea, che non esclude nulla. Si cerca di capire se si sia trattato di un clamoroso fraintendimento o di un tentativo concreto di adescamento, se non peggio.

adescamento

Il caso arriva dopo giorni di allerta e segnalazioni. Nelle scorse settimane, infatti, erano stati numerosi gli avvistamenti di una Peugeot grigia, station wagon tra Settimo, Borgaro, Caselle, Volpiano e altri comuni della cintura nord torinese.

In molti avevano raccontato episodi analoghi: auto che rallentano nei pressi di scuole e parchi, uomini che cercano con scuse banali di avvicinare bambini. Nessun'altra denuncia formale, fino ad ora. Ma i racconti, condivisi soprattutto tramite gruppi WhatsApp e social, avevano già sollevato preoccupazioni.

L’episodio di via Leinì rappresenta una svolta inquietante, perché per la prima volta c’è un minore coinvolto direttamente, una fuga, una telefonata al padre, una descrizione precisa e riscontri oggettivi. E, soprattutto, c’è una persona fermata a bordo dell’auto sospetta.

Le indagini sono appena iniziate e toccherà alla magistratura chiarire ogni dettaglio.

“Chiunque noti comportamenti sospetti, chiunque veda auto che si aggirano in modo anomalo attorno a scuole o luoghi frequentati dai bambini, chiami immediatamente il 112” – ribadiscono i Carabinieri, che stanno vagliando anche le immagini di videosorveglianza delle zone limitrofe.

In attesa di conoscere l’esito delle indagini, resta la consapevolezza che la prontezza di un bambino, il suo coraggio, forse hanno evitato il peggio.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori