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Cronaca
22 Marzo 2025 - 17:05
Dopo qualche settimana di apparente quiete, il copione è tornato in scena. E con la solita, inquietante precisione. A Bollengo e un po' in tutto l'eporediese, i truffatori sono di nuovo all'opera, sfoggiando vecchi trucchi con nuovi dettagli: travestimenti ben studiati, telefonate costruite a tavolino, e la consueta arma vincente di chi truffa – la paura delle vittime. Paura che spesso si trasforma in panico, e che fa abbassare ogni difesa.
L’ultima versione della truffa è degna di un film: un furgone bianco, simile a un Iveco Daily, condotto da un uomo dalla carnagione olivastra, descritto come “educato, convincente e molto sicuro di sé”. L’uomo si presenta come un corriere, si ferma davanti casa e con tono urgente chiede denaro contante per una fantomatica consegna destinata a un parente. "È già tutto pagato, serve solo il saldo in contanti per sbloccare il pacco", direbbe. Ma il pacco non esiste. E nemmeno l’ordine. Appena ottenuti i soldi, il furgone sparisce, e con lui ogni possibilità di recuperare il maltolto. I tentativi, secondo alcune segnalazioni, sarebbero almeno una decina, anche se non si sa con certezza quante truffe siano effettivamente andate a segno.
Qualche settimana fa, a mettere in guardia la popolazione era stato proprio il sindaco di Bollengo, Luigi Ricca, che aveva invitato i cittadini – in particolare gli anziani – a non aprire la porta a sconosciuti, e non consegnare denaro a nessuno, nemmeno se si presenta come carabiniere, tecnico o familiare in difficoltà.
Perché il ventaglio dei raggiri è ampio. In un altro caso una donna ha raccontato di aver ricevuto una telefonata angosciante: dall’altra parte della cornetta, una voce femminile in lacrime si è spacciata per la figlia, dicendo di aver avuto un incidente e di aver bisogno urgente di soldi. Un classico della truffa, che colpisce dritto allo stomaco e azzera ogni capacità critica. E ogni volta, qualcuno ci casca.
Nel frattempo, le forze dell’ordine stanno cercando di fare luce su altri episodi, come quello che ha portato alla denuncia alla Procura di Biella di un 67enne italiano, accusato di truffa aggravata. L’uomo avrebbe convinto un 26enne del Biellese a versargli oltre 6.000 euro, dopo averlo contattato più volte al telefono fingendosi maresciallo dei carabinieri. Alla vittima era stato raccontato che era moroso nei confronti dello Stato, a causa di presunte multe mai pagate: “Se non paghi subito, la cifra salirà alle stelle e rischi il carcere”. Spaventato, il giovane ha effettuato due versamenti via Western Union, cadendo in pieno nel raggiro.
L’indagine è stata particolarmente complessa, anche perché i conti correnti su cui sono transitati i soldi erano intestati a persone ignare, a loro volta truffate. Le loro generalità erano state carpite con altri raggiri e utilizzate per aprire conti online, in un sistema a scatole cinesi che rende difficile risalire ai veri responsabili. Solo grazie a un accurato incrocio di dati e verifiche bancarie, è stato possibile risalire all’uomo che ha effettuato materialmente i prelievi, elemento chiave per incastrarlo.
E a confermare che il fenomeno non riguarda solo le piccole realtà, è arrivato nei giorni scorsi anche un arresto a Torino, che getta ulteriore luce sulla gravità del problema. Il 5 marzo, la Polizia di Stato ha arrestato un 41enne, sorpreso mentre tentava di mettere a segno una truffa con lo stesso identico schema: travestito da corriere, si è presentato a casa di un’anziana con un pacco in mano e ha chiesto il pagamento immediato. Per rendere il tutto più credibile, aveva con sé anche un POS manomesso, con cui effettuava pagamenti di importi molto più alti di quelli dichiarati. Stavolta, però, la vittima si è insospettita e ha chiamato i familiari, che a loro volta hanno allertato la polizia. L’uomo è stato fermato sul posto, con tanto di finto pacco e POS modificato ancora in mano.
Insomma, i truffatori non si fermano mai. Cambiano abiti, perfezionano i metodi, ma l’obiettivo resta lo stesso: sfruttare l’emotività, la confusione e la vulnerabilità delle vittime, soprattutto anziani soli o persone facilmente impressionabili. Il consiglio, oggi più che mai, è uno solo: non aprire la porta, non fidarsi di telefonate allarmanti, non dare mai denaro a sconosciuti, e chiamare subito le forze dell’ordine in caso di dubbio. La prudenza, oggi, è l’unico vero scudo.
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