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Cronaca
27 Febbraio 2025 - 22:05
Ci sono genitori che difenderebbero i propri figli fino all’ultimo respiro. E poi ci sono quelli che, pur di prendere le loro parti, decidono di sfidare il Codice della Strada, la polizia locale e pure le leggi della logica.
È successo a Nole, dove un uomo, evidentemente non troppo incline all’autocontrollo, ha perso completamente la testa dopo aver visto gli agenti della polizia locale fermare e multare il figlio. Invece di accettare la situazione e lasciare che il giovane si assumesse le proprie responsabilità, il genitore ha optato per un’entrata a gamba tesa che gli è costata cara.
Il tutto è iniziato con un normale controllo stradale da parte della polizia locale. Gli agenti hanno fermato un ragazzo, verificato la sua situazione e deciso di sanzionarlo. Fin qui, nulla di strano. Ma ecco che entra in scena il padre, che evidentemente non condivideva l’operato delle forze dell’ordine.
Alla guida di un’altra auto, ha assistito alla scena e, come un moderno paladino della giustizia stradale, ha deciso di farsi carico della battaglia. Prima ha iniziato a protestare in modo veemente, poi ha effettuato manovre piuttosto spericolate, fino a quando – come in una tragicomica scena da film – ha colpito la pattuglia della polizia locale con la sua vettura.
Un modo piuttosto originale per contestare una multa, peccato che la strategia non abbia sortito l’effetto sperato: invece di far cancellare la sanzione al figlio, si è guadagnato una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.
Ma non è tutto. Perché l’uomo, nella sua foga da giustiziere delle strade, si era dimenticato un piccolo particolare: indossare la cintura di sicurezza. E così, oltre alla denuncia, gli è stata rifilata un’altra multa.
Come se non bastasse, all’uomo è stata anche sospesa la patente. Grazie alle recenti modifiche al Codice della Strada, in vigore dal 14 dicembre 2024, gli agenti hanno potuto applicare la "sospensione breve", che prevede il ritiro immediato della patente e la sua custodia presso il comando della polizia locale. Normalmente la sospensione dura 7 giorni, ma nel suo caso è stata raddoppiata, perché il suo gesto ha provocato un incidente.
E qui il colpo di scena finale: il padre aveva già meno di 20 punti sulla patente. Insomma, con un saldo già ridotto e una condotta di guida piuttosto creativa, la probabilità di uscire indenne da questa vicenda era praticamente nulla.
Se l’intento dell’uomo era quello di insegnare qualcosa al figlio, missione fallita. Anzi, il ragazzo ha probabilmente imparato la lezione al contrario: certe situazioni si gestiscono con calma, senza trasformarle in un incidente stradale con annessa denuncia.
Insomma, il conto finale è pesante: denuncia, patente sospesa, auto danneggiata e una serie di multe che farebbero impallidire qualsiasi automobilista. E tutto per evitare una semplice sanzione.
Forse, la prossima volta, potrebbe limitarsi a pagare la multa e offrire un caffè al figlio per il dispiacere. Decisamente meno costoso.
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