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Cronaca

Schianto mortale a Nole: è Andrea Chiadò

Un malore potrebbe essere la causa dell'incidente mortale che ha coinvolto un 46enne di Ciriè

 Andrea Chiadò Cutin

Andrea Chiadò Cutin

Potrebbe essere stato un malore improvviso a stroncare Andrea Chiadò, impresario edile di 45 anni, morto nel pomeriggio di lunedì dopo essere uscito di strada con la sua auto. L’incidente è avvenuto lungo la provinciale che collega Robassomero con Villanova Canavese, in un tratto di strada che Chiadò conosceva benissimo, avendolo percorso innumerevoli volte per tornare a casa, in località Vastalla di Ciriè. Qui abitava da alcuni anni con la moglie Alice, proprio vicino alla cappella di San Giovanni Battista, un luogo simbolico per la comunità.

L’allarme è stato dato da alcuni automobilisti poco dopo le 14, quando hanno notato una Citroën Saxo adagiata in un fossato a lato della strada, con il parabrezza completamente frantumato e, all’interno dell’abitacolo, un uomo che non dava segni di vita. Senza esitazione hanno chiamato i soccorsi: in pochi minuti sul posto sono arrivate le squadre dei vigili del fuoco, i carabinieri della stazione di Mathi e del Nucleo Radiomobile di Venaria, oltre alla polizia municipale di Nole, intervenuta per gestire il traffico. Medici e infermieri del 118 hanno tentato disperatamente di rianimarlo, ma purtroppo per lui non c’era più nulla da fare.

Solo un’autopsia – che però potrebbe anche non essere disposta – potrà chiarire se Andrea Chiadò sia stato colpito da un malore fatale che gli ha fatto perdere il controllo della vettura. Secondo le prime ricostruzioni effettuate dai carabinieri della Compagnia di Venaria, l’impresario stava tornando da località Cotonificio di Robassomero e ha improvvisamente sbandato prima di raggiungere la rotonda che divide il traffico tra Villanova e Ciriè. La sua vettura è uscita di carreggiata, ha percorso una decina di metri nel fossato e si è schiantata contro un attraversamento che consente l’accesso ai prati. L’assenza di segni di frenata e il tipo di impatto fanno pensare a un malore improvviso che non gli avrebbe lasciato scampo.

Andrea Chiadò Cutin

auto

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La notizia della sua scomparsa ha gettato nello sconforto l’intera comunità. Andrea Chiadò non era solo un apprezzato impresario edile, ma anche un punto di riferimento per il volontariato locale. Faceva parte dell’associazione Maestrale di Cafasse, impegnata in attività solidali sul territorio, in particolare nella consegna di generi alimentari durante l’emergenza Covid-19 e in numerose iniziative a sostegno delle persone in difficoltà.

Sui social, già nel pomeriggio, molti amici hanno iniziato a lasciare messaggi di cordoglio e incredulità per la scomparsa improvvisa dell'artigiano. "Non ci posso credere, eri un grande lavoratore e una persona speciale", scrive un amico.

"Era una persona di grande cuore, sempre pronta ad aiutare il prossimo", ricorda commosso Simone Petretto, presidente dell’associazione. "In ogni situazione sapevi di poter contare su di lui. La sua scomparsa ci lascia un vuoto enorme".

Un addio straziante per familiari, amici e colleghi, che lo descrivono come un uomo generoso e instancabile. Un lutto che colpisce profondamente non solo Ciriè, ma tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e lavorare al suo fianco.

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