AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
21 Febbraio 2025 - 16:01
Polizia carceraria
Due episodi di violenza in meno di 24 ore all'interno della Casa Circondariale di Ivrea evidenziano la crisi della sicurezza per gli agenti. L'OSAPP denuncia l'assenza di un comando stabile e il rischio sempre maggiore per il personale.
Non si ferma l’ondata di violenza all’interno della Casa Circondariale di Ivrea, dove in soli due giorni si sono verificate due gravi aggressioni ai danni del personale di Polizia Penitenziaria. Un’escalation che, secondo il sindacato di categoria OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), non può più essere ignorata e che pone nuovamente l’attenzione sullo stato di totale emergenza vissuto dagli agenti.
Il primo episodio si è verificato lo scorso 19 febbraio alle ore 10.00, quando un detenuto di origini magrebine ha aggredito un agente di servizio al primo piano della struttura. Secondo quanto riportato dall’OSAPP, il detenuto pretendeva di stare nel locale docce con tutte le porte aperte, nonostante il reparto fosse a regime chiuso. Al rifiuto dell’agente, l’uomo si è scagliato contro di lui, afferrandolo per il collo nel tentativo di strangolarlo e sferrando diversi colpi al volto. Solo la prontezza dell’operatore ha evitato il peggio. L’agente, successivamente trasportato al pronto soccorso di Ivrea, ha ricevuto una prognosi di quattro giorni.
Nemmeno 24 ore dopo, un secondo episodio di violenza ha scosso il penitenziario. Il 20 febbraio, intorno alle 19.30, un altro detenuto, sempre di origine magrebina e questa volta recluso al terzo piano, ha aggredito un agente lamentando la propria insofferenza nel restare chiuso in cella. Anche in questo caso, l’agente ha riportato ferite ed è stato trasportato in ospedale, dove gli è stata assegnata una prognosi di tre giorni.
Un bilancio pesante, che conferma il clima di totale anarchia denunciato più volte dall’OSAPP. Secondo il sindacato, la situazione all’interno della Casa Circondariale di Ivrea è fuori controllo, aggravata dalla mancanza di un Comandante titolare da anni. Un vuoto gestionale che sta esponendo gli agenti a rischi sempre maggiori e che, nonostante le promesse del Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, non ha ancora trovato una soluzione concreta.
“Da tempo denunciamo la situazione di abbandono in cui versa la Polizia Penitenziaria, ma le istituzioni continuano a voltarsi dall’altra parte”, ha dichiarato il segretario generale dell’OSAPP Leo Beneduci. “Queste aggressioni sono solo la punta dell’iceberg di un problema strutturale gravissimo. Chiediamo con urgenza che il Ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenga per garantire la sicurezza di chi lavora all’interno della struttura e, di conseguenza, anche della collettività esterna, visto che alcuni detenuti escono per lavoro o per fine pena”.
Il carcere di Ivrea si conferma dunque una polveriera, con episodi di violenza che si ripetono con inquietante regolarità. Il personale di Polizia Penitenziaria, costretto a operare in condizioni di estrema precarietà e senza le adeguate garanzie di sicurezza, continua a chiedere interventi concreti. Ma dalle istituzioni, per ora, solo silenzio e promesse non mantenute.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.