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Cronaca

Cinghiale in pista a Caselle, Ryanair scappa a Malpensa

Un ospite selvatico costringe un volo Ryanair a dirottare su Malpensa. Tra costi extra e video virali, il cinghiale conquista i social e lascia il suo segno sul traffico aereo

Cinghiale in pista: l'inatteso ospite all'aeroporto di Torino Caselle

Cinghiale in aeroporto

Una mattinata da ricordare, quella vissuta oggi all’aeroporto Sandro Pertini di Torino Caselle, dove un piccolo cinghiale ha deciso di concedersi una passeggiata in pista. L’inatteso ospite, proveniente dalle aree boschive circostanti, ha trasformato uno degli spazi più controllati e organizzati del mondo in uno scenario surreale, mandando in tilt per alcuni minuti il traffico aereo.

L’episodio ha costretto il volo Ryanair proveniente da Brindisi a dirottare su Malpensa. Secondo le tracce di Flightradar24, l’aereo ha orbitato sopra Caselle per ben 21 minuti, effettuando diversi giri nel tentativo di guadagnare tempo, prima di essere indirizzato verso l’hub milanese.

cinghiale

Una decisione tutt’altro che leggera, considerati i costi aggiuntivi che una diversione comporta. Ma la sicurezza viene prima di tutto: attendere troppo a lungo sopra Caselle avrebbe potuto significare consumare carburante al punto da obbligare l’equipaggio a dichiarare emergenza, un rischio che nessuno era disposto a correre.

Nel frattempo, il personale della SAGAT ha attivato le procedure di emergenza, lavorando senza sosta per catturare l’animale e ripristinare la sicurezza. Il cinghiale, visibilmente disorientato ma del tutto ignaro del trambusto che aveva provocato, è stato allontanato in sicurezza, consentendo all’aeroporto di riprendere rapidamente la normale attività.

L’imprevisto, per quanto gestito in tempi relativamente brevi, non è stato privo di conseguenze. I passeggeri del volo dirottato si sono ritrovati a Malpensa, completando il loro viaggio con un trasferimento su bus affittati dalla compagnia. Tra carburante extra, costi di handling e trasporti aggiuntivi, il bilancio dell’operazione non è stato certo leggero per Ryanair, che si è vista costretta a trasformare un cinghiale in una nota di spesa imprevista.

Nel frattempo, l’accaduto non è passato inosservato tra i presenti a Caselle, molti dei quali, smartphone alla mano, hanno immortalato la scena, pronti a condividerla sui social. Video e foto dell’animale hanno fatto il giro della rete in poche ore, accompagnate da commenti ironici come: “A Caselle adesso anche il check-in per gli ungulati” o “Forse cercava un volo per una destinazione più verde”.

L’episodio, per quanto strappato da una commedia più che da un manuale operativo, solleva riflessioni sulla convivenza tra infrastrutture umane e ambiente naturale. Gli aeroporti, spesso costruiti in zone periferiche, sono inevitabilmente vicini a spazi verdi, e l’espansione urbana riduce sempre di più il territorio a disposizione della fauna selvatica. Forse il cinghiale non cercava un volo last-minute, ma semplicemente il suo vecchio territorio, un diritto che il progresso sembra negare ogni giorno di più.

E così, mentre l’episodio si chiude senza particolari conseguenze, resta un messaggio più profondo: anche nella perfetta organizzazione di un aeroporto internazionale, la natura riesce sempre a trovare uno spiraglio. Insomma, tra un decollo e un atterraggio, la pista di Caselle si è trasformata in un palcoscenico dove un cinghiale ha rubato la scena, ricordandoci che siamo ospiti su questa terra, anche quando abbiamo la pretesa di governarla con rigore.

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