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Cronaca
15 Gennaio 2025 - 18:21
"Torna o faccio male al cane": a processo per stalking l'ex convivente
Si è aperto un delicato processo presso il tribunale di Torino, dove un uomo di 48 anni, residente nel circondario del capoluogo piemontese, è accusato di stalking e maltrattamenti nei confronti del suo ex convivente, un peruviano di 30 anni. Tra le prove presentate vi è un video minaccioso inviato dalla presunta vittima, in cui l'imputato avrebbe dichiarato: "Se non torni da me faccio del male al cane".
La vicenda ha origine dalla fine della relazione tra i due, conosciutisi in Perù anni fa, e terminata nell'estate del 2022. Dopo la rottura, il trentenne si è rifugiato in un Centro antiviolenza, spinto dai consigli di un'insegnante di italiano che aveva raccolto le sue confidenze. Secondo le denunce presentate, il giovane ha descritto un quadro di abusi fisici, insulti e umiliazioni subiti durante la convivenza.
L'imputato, difeso dall’avvocata Valentina Zancan, ha negato le accuse nel corso dell’udienza odierna, affermando: "Non è vero che maltrattavo il mio compagno. Lo dimostrano le fotografie: a me pare che facessimo una vita bella". L’uomo ha ammesso di aver inviato un mazzo di cinque rose rosse al Centro antiviolenza, spiegando che il gesto era simbolico: "Non era per riconquistarlo, ma per ricordare che rapporto c'era fra noi". Ha inoltre negato di aver pubblicato l’immagine del trentenne su un sito di incontri, sostenendo che fosse stata una decisione presa dall’ex compagno.
La parte civile, rappresentata dall’avvocato Marco Moda, sostiene invece che dopo la separazione l’imputato abbia perseguitato il giovane con un flusso incessante di telefonate e messaggi, alternando minacce a gesti apparentemente romantici e destabilizzanti, come l’invio di fiori e la pubblicazione online di foto personali.
Il caso ha portato alla luce un tema delicato, evidenziando come, anche in una relazione omosessuale, il fenomeno dello stalking e delle violenze domestiche possa essere presente. Il processo, che proseguirà a febbraio, si preannuncia complesso e ricco di sfaccettature.
Questa vicenda getta luce sull’importanza dei Centri antiviolenza come luoghi sicuri per chiunque subisca abusi, sottolineando il ruolo cruciale di persone come l’insegnante che ha avuto il coraggio di indirizzare la presunta vittima verso un aiuto concreto.
La decisione finale della giustizia non mancherà di offrire spunti di riflessione su dinamiche relazionali e responsabilità individuali.
Si è aperto un delicato processo presso il tribunale di Torino, dove un uomo di 48 anni, residente nel circondario del capoluogo piemontese, è accusato di stalking e maltrattamenti nei confronti del suo ex convivente, un peruviano di 30 anni
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