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Cronaca

L'ultimo saluto all'alpino Eugenio Filippetto: un addio tra gagliardetti e ricordi

La comunità di Barbania si riunisce per l'addio all'alpino Eugenio Filippetto, tra emozioni e memorie condivise

L'ultimo saluto all'alpino Eugenio Filippetto: un addio tra gagliardetti e ricordi

Eugenio Filippetto

Giovedì scorso, la chiesa parrocchiale era colma di volti e cuori uniti per un unico scopo: rendere omaggio a Eugenio Filippetto, per tutti Genio, alpino di 90 anni che ha segnato profondamente la vita della sua comunità. Parenti, amici e tante Penne Nere provenienti da Forno, Favria, Rivara, Levone, Rivarolo, Cafasse, Corio, Rocca e Barbania si sono ritrovati per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio. I Gagliardetti, schierati con orgoglio, hanno reso onore a un uomo che ha incarnato i valori e lo spirito alpino. La bara, chiara e adornata di rose rosse e bianche, era circondata dall’affetto e dalla stima di chi non voleva lasciarlo andare. Tra i presenti, anche i consiglieri sezionali di Torino e Rivarolo, Carlo Chiatello e Giuseppe Bollero, a testimonianza dell’importanza che Genio aveva per il mondo alpino.

A celebrare la messa, don Christian, che con parole semplici e toccanti ha ricordato l’animo generoso di Genio: «È stato un grande, un amico, una vera istituzione. Resterà nell’amore di chiunque lo abbia conosciuto. Era un grande uomo e un grande alpino». I mazzi di fiori deposti accanto al feretro, inviati dagli amici e dal Gruppo Alpini di Barbania, insieme a quelli del Borgo Ciuchè, dove Genio aveva vissuto, raccontavano una vita vissuta con intensità e dedizione.

Tra i momenti più emozionanti della cerimonia, il ricordo di Ilaria Chiatello, che ha condiviso la sua profonda gratitudine verso un uomo che ha saputo trasformare i suoi racconti di vita in lezioni di umanità: «Ricorderò sempre i racconti delle sue avventure, narrati con quell’ironia che mascherava le difficoltà di un passato duro. Grazie a lui ho potuto scoprire una parte di storia condivisa con mio nonno, Luigi Secondo Ampalla, alpino del 1915, mancato troppo presto per potermela raccontare lui stesso. Genio era un uomo di grande carisma, sempre pronto ad aiutare gli altri, come solo un vero alpino sa fare. Era orgoglioso della sua splendida famiglia, e noi siamo orgogliosi di averlo avuto tra noi».

La preghiera è stata letta da Silvano Ozella, amico e compagno di tante esperienze, il cui tono tradiva l’emozione di chi sente il peso di una grande perdita.

eugenio

Il capogruppo Fabrizio Perrero ha poi ricordato con affetto l’ultima grande celebrazione organizzata per Genio, quando il Gruppo Alpini di Barbania, a settembre, si era riunito per festeggiare i suoi 90 anni: «Era stato un momento speciale. Genio svolse il Car a Saluzzo come artigliere alpino, proseguendo poi al Gruppo Aosta, dove si distinse anche come militare paracadutista. Fu nominato “Presidente Onorario” dall’ex capogruppo Gianni Camoletto. Non dimenticherò mai la sua emozione quando il tesoriere Beppe Bossetto gli consegnò la medaglia del Gruppo Aosta e la targa che recitava: “All’Artigliere Alpino con stima e affetto da tutti gli Alpini del Gruppo di Barbania”».

Il corteo finale, che ha accompagnato Genio al cimitero, è stato un tributo silenzioso e solenne, un atto di rispetto e affetto che resterà impresso nei cuori di chi c’era.

Eugenio Filippetto, con il suo esempio, ha insegnato il valore della comunità, della solidarietà e dell’orgoglio alpino.

La sua memoria continuerà a vivere nei racconti e nei gesti di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.

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