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Cronaca
08 Gennaio 2025 - 17:42
Un’altra gelida mattina e un altro episodio di disagi davanti all’ITIS Olivetti, dove questa volta l’ingresso della scuola si è trasformato in una pericolosa lastra di ghiaccio.
Il risultato? Cadute, incidenti e la solita indignazione che sembra non trovare mai ascolto.
La scena, al limite del grottesco, si è ripetuta dopo poche settimane: già prima delle vacanze natalizie l’ingresso era diventato impraticabile per via del ghiaccio, e oggi la storia si è ripresentata, come una tragicommedia di provincia.
Stavolta, alcuni studenti sono persino scivolati, con il rischio di farsi male, mentre altri si sono arrangiati come potevano, tentando di camminare sui bordi innevati o appoggiandosi ai muretti. “Fortuna che non ci siamo rotti niente”, ha commentato uno di loro, visibilmente innervosito.
La causa del problema è tanto banale quanto evitabile: nessuno ha pensato di spargere il sale, nonostante le temperature abbondantemente sotto lo zero e il precedente dello scorso dicembre. Una dimenticanza? Un errore di comunicazione? La realtà è che, per gli studenti e i loro genitori, non importa di chi sia la colpa: ciò che conta è che il disagio si ripete e a pagare sono sempre gli stessi.
Un genitore non nasconde la propria irritazione: “È inaccettabile. Sappiamo che fa freddo e ghiaccia, è prevedibile. Perché non si interviene prima? Il ghiaccio non arriva di sorpresa”.
E c’è chi, tra i residenti, punta il dito contro l'Amministrazione comunale, accusandola di non essersi occupata di un intervento semplice ma essenziale.
Il problema non è solo una questione di disagio, ma di sicurezza. Giovani su due ruote, pedoni che arrancano e scivolano, un caos che mette tutti a rischio. Ma quello che fa infuriare di più è l’apparente assenza di una soluzione preventiva.
Possibile che nessuno in Comune a Ivrea si sia preso la briga di intervenire, nonostante il precedente?
“Non possiamo permettere che l’ingresso a scuola diventi una roulette russa ogni volta che ghiaccia”, sottolinea un insegnante, preoccupato per le condizioni degli studenti.
Insomma, a Ivrea si continua a sottovalutare anche i problemi più semplici.
Ma forse il ghiaccio non è l’unica cosa immobile: buon senso e responsabilità sembrano essersi sciolti al primo sole.
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