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Cronaca

Regio Parco, da una bancarella di petardi a un arsenale illegale: tre arresti

Scoperti otto chili di ordigni artigianali nascosti sotto un’auto. Quattro persone coinvolte, tra cui un uomo con 50 chili di petardi in casa

Sequestrate 300 Bombe Carta a Torino: Tre Arresti e un Denunciato

Sequestrate 300 Bombe Carta a Torino: Tre Arresti e un Denunciato

Un normale controllo a una bancarella di petardi si è trasformato in un'operazione che ha portato all’arresto di tre uomini e alla denuncia di un quarto nel quartiere Regio Parco. Gli agenti di polizia, insospettiti dal comportamento dei venditori, hanno seguito i loro movimenti, scoprendo un traffico di materiale esplosivo nascosto sotto un’auto in sosta.

I poliziotti stavano verificando la regolarità dei petardi venduti a un banchetto quando hanno notato che i venditori, a turno, si allontanavano su un monopattino per poi tornare pochi minuti dopo. Decisi a fare chiarezza, gli agenti hanno seguito il percorso di uno dei "corrieri", scoprendo che si dirigeva verso uno stabile poco distante e trafficava vicino a un’automobile parcheggiata. Proprio sotto il veicolo sono state rinvenute tre borse e uno zainetto contenenti ordigni artigianali: 15 bombe carta “cipolla” e altre 284 bombe realizzate a petardo, per un peso totale di circa otto chili.

torino

Secondo gli investigatori, al banchetto venivano probabilmente proposti anche i cosiddetti "prodotti speciali". Non si esclude che la voce si fosse sparsa tra i frequentatori della zona, aumentando il giro di affari dei venditori.

Nel corso dell’operazione, i tre uomini sono stati fermati. Durante i controlli successivi, uno di loro è stato trovato in possesso di altre venti bombe carta nascoste in un sacchetto. Arrestati, dovranno rispondere delle accuse di detenzione illecita di materiale esplodente e di fabbricazione o commercio di materie esplodenti.

L’indagine ha portato anche a una perquisizione nell’appartamento di un quarto uomo, denunciato a piede libero. All’interno della sua abitazione, gli agenti hanno rinvenuto cinquanta chili di petardi, che gli sono valsi l'accusa di fabbricazione o commercio abusivo di materie esplodenti.

Insomma, da un semplice banchetto di petardi si è scoperto un vero e proprio arsenale pronto a essere venduto sottobanco, mettendo a rischio l’intera comunità. Un’operazione che dimostra quanto sia necessario mantenere alta l’attenzione sul commercio di materiale potenzialmente pericoloso, soprattutto in un periodo in cui l’uso di petardi è particolarmente diffuso.

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