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Cronaca

Arsenale pirotecnico nei sotterranei delle case ATC

Fuochi d’artificio illegali nascosti nelle cantine delle case popolari. Tra bazooka pirotecnici e batterie pericolose, il mercato clandestino si prepara a un Capodanno esplosivo

Capodanno esplosivo: l'arsenale nascosto nelle case popolari di Torino

Ogni anno, con l’avvicinarsi del Capodanno, Torino si prepara a salutare l’anno nuovo con i tradizionali fuochi d'artificio. A centinaia, a migliaia. 

Ma dietro le scintillanti coreografie del cielo, si nasconde una realtà ben più oscura. Nei sotterranei delle case popolari di Barriera di Milano, lontano dai riflettori e dai controlli serrati delle forze dell’ordine, si cela un vero e proprio arsenale pirotecnico. Un commercio clandestino che trasforma cantine e garage in depositi pericolosi, dove la polvere da sparo è protagonista assoluta.

Il pezzo forte di questo arsenale è il Galassia, una batteria pirotecnica imponente, dotata di un gancio per essere tenuta a mo’ di bazooka. «Spara 400 colpi, è una vera mitraglia. Lo vuoi? Sono 100 euro», ci racconta Habib un venditore marocchino, che propone il prezzo con tono confidenziale, promettendo uno “sconto da amico”.

Accanto al Galassia, troviamo altre meraviglie del mercato nero: i Niagara, con sedici botti, i Sounds, che ne contengono cinquanta, e i Red Dust Billows, capaci di spararne cento. E poi ancora i Black Dragon e una serie di sigle esotiche che nascondono ordigni di varia potenza, tutti stipati in una cantina delle case popolari ATC.

Questo arsenale clandestino non è destinato a rimanere nascosto a lungo. La notte di San Silvestro, l’intera collezione sarà pronta per trasformare il cielo di Torino in un tripudio di esplosioni e luci. Ma chi vuole approvvigionarsi deve scendere nei sotterranei: «Perché al mercato ci sono troppi controlli», spiega chi ha deciso di trasformare una cantina in un deposito di materiale pirotecnico.

In effetti, i mercati cittadini come Porta Palazzo sono presidiati da forze dell’ordine che monitorano attentamente ogni bancarella. Gli agenti della polizia municipale ispezionano ogni angolo, rendendo rischioso il commercio alla luce del sole. «Fuochi? Mi spiace, amico, non c’è niente. Torna dopo», è la risposta che si riceve frequentemente. Eppure, per chi sa insistere e si muove con discrezione, arriva sempre la soffiata giusta. Basta un contatto in piazza della Repubblica per essere indirizzati nel luogo perfetto: non un negozio né un magazzino, ma le cantine di un condominio popolare a Barriera di Milano.

Qui, in un ambiente umido e buio, illuminato solo dalla torcia di uno smartphone, si trovano scatoloni pesanti, pieni zeppi di botti di ogni tipo. Petardi, petardoni, piccole bombe e la temuta “mitraglia” da 400 colpi. Tutto materiale che, secondo i venditori, arriva da Napoli ma è fabbricato in Cina. Gli stessi scatoloni che, se non fossero nascosti in una cantina, potrebbero trasformarsi in pericolosi ordigni pronti a esplodere al minimo errore.

fuochi d'artificio

Il traffico clandestino si muove come un fiume sotterraneo, alimentato dall’attesa della festa e da una domanda crescente. I prezzi, pur trattabili, non sono per tutte le tasche: un Galassia può costare fino a 200 euro, ma con i contatti giusti si arriva a 100. E chi compra sa di rischiare, ma il desiderio di mettere in scena uno spettacolo unico sembra superare ogni remora. «Questa è roba buona, stai tranquillo che non ti esplode in mano», promette il venditore. Ma le cronache raccontano un’altra verità, fatta di mani ferite, occhi persi e famiglie distrutte da un momento di incoscienza.

Le forze dell’ordine non restano a guardare. Con l’avvicinarsi del 31 dicembre, i blitz si intensificano e il materiale illegale viene sequestrato. Nei retrobottega di alcuni negozi è già stato trovato parecchio materiale non a norma. Ma i commercianti si adattano, spostando i loro depositi nei luoghi più impensabili: dalle cantine ai garage, lontano da occhi indiscreti.

Barriera di Milano non è un caso isolato. La compravendita di fuochi d’artificio illegali si estende ad altri quartieri, sempre lontano dalla luce del giorno. Non in pubblico, né nei negozi, ma nelle viscere della città, dove le trattative si svolgono in un silenzio surreale. È un mercato che si alimenta del fascino del proibito, ma che porta con sé pericoli enormi.

Ogni anno, a Capodanno, i pronto soccorso si riempiono di vittime di incidenti causati da fuochi illegali. Eppure, nonostante i rischi evidenti, il mercato sommerso non si ferma. Torino, tra luci e ombre, si prepara a salutare il nuovo anno. Ma mentre il cielo si illumina, nei sotterranei si consuma una realtà che, dietro il fragore dei fuochi, lascia il segno di una città che vive due vite: quella festosa in superficie e quella pericolosa e clandestina nel sottosuolo.

Insomma, non tutto ciò che brilla è oro. E, nel caso dei fuochi d’artificio illegali, ciò che esplode può lasciare cicatrici profonde.

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