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Cronaca
27 Dicembre 2024 - 10:32
Rivarolo, ancora una volta, costretta a fare i conti con l’ignoranza. La città si è svegliata con una brutta sorpresa: la scultura “Primavera”, dedicata ai giovani dell’oratorio di San Michele tragicamente scomparsi in un incidente nel luglio 2022, è stata vandalizzata. Se l’intento degli ignoti era dimostrare la propria insensatezza, ci sono pienamente riusciti.
Realizzata dai “Fabbri nell’Anima” e inaugurata il 1 ottobre 2023 nell’area verde dello Spazio Elementare di via San Francesco, l’opera era un omaggio a Clemente Ciampolillo, Serena Ipsa, Stefania Mazzei e Aldo Pizzuto, giovani volontari morti il 13 luglio 2022. Un simbolo di memoria e rinascita, frutto del lavoro della Filarmonica Rivarolese, con il contributo della Pro Loco e del Comune di Rivarolo. Forgiata durante la festa patronale di San Giacomo presso il Castello Malgrà, la scultura rappresentava un monito a non dimenticare quei ragazzi che avevano lasciato un’impronta indelebile nella comunità.
Eppure, qualcuno ha deciso di deturparla. Scritte fatte con un pennarello bianco sono apparse sulla base in ferro dell’opera, offendendo non solo la memoria dei quattro giovani, ma anche il senso di rispetto che dovrebbe accomunare ogni cittadino.
“Se l’intento era quello di dimostrare la propria ignoranza, allora l’atto ha avuto successo”, ha commentato amaramente un residente. Il sentimento di indignazione si è diffuso rapidamente, evidenziando quanto sia doloroso vedere un simbolo così importante trattato con tanta superficialità.
Le forze dell’ordine stanno conducendo indagini per identificare il colpevole, o i colpevoli. Le telecamere di sorveglianza della zona sono al vaglio, nella speranza di dare un volto a chi ha compiuto questo gesto vile. Rivarolo, intanto, cerca di reagire. La comunità è già pronta a mobilitarsi per ripristinare l’opera e, soprattutto, per riaffermare i valori di rispetto e solidarietà che i giovani scomparsi rappresentavano.
Un gesto ignobile, certo, ma che ha trovato una comunità determinata a rispondere con forza e unità. Perché la “Primavera” non è solo una scultura: è il simbolo di una memoria che nessun pennarello potrà mai cancellare.
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