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Cronaca
21 Dicembre 2024 - 16:59
Era una mattina fredda e limpida, il 20 dicembre, quando Brando, un giovane Labrador dal pelo lucido e gli occhi vivaci, ha rischiato di non tornare mai più a casa. Una passeggiata mattutina lungo le rive del torrente Sangone, in compagnia della sua padrona, si è trasformata in una lotta contro il tempo, contro la corrente e contro un tronco galleggiante che stava per diventare la sua trappola mortale.
Tutto è iniziato in un attimo. Brando, attratto dall’acqua, ha deciso di avvicinarsi per giocare. “Brando, vieni qui, non allontanarti troppo!” avrà detto la sua padrona, con un tono tenero ma distratto, abituata a quella routine quotidiana. Ma la curiosità del cane lo ha portato oltre il limite sicuro, finché non è scivolato nel torrente. La corrente, apparentemente tranquilla, lo ha spinto sotto un tronco d’albero che galleggiava a pelo d’acqua. Improvvisamente, il gioco si è trasformato in un incubo: Brando era bloccato, incapace di emergere.
La scena sulla riva era straziante. La padrona del cane, paralizzata dalla paura, osservava il suo compagno a quattro zampe lottare disperatamente. “Non potevo fare nulla, mi sentivo impotente”, ha confidato poi ai presenti, con la voce ancora tremante. Con il cellulare tra le mani e il cuore in gola, ha chiamato i soccorsi, sperando in un miracolo.
Il miracolo si è materializzato sotto forma di una squadra di vigili del fuoco. I pompieri della squadra 51, partiti dalla sede del Lingotto, sono arrivati in pochi minuti, con sirene spiegate e uno sguardo determinato. Analizzata la situazione, hanno capito che ogni secondo era prezioso. “Ci siamo, Brando, stiamo arrivando”, avrà pensato uno di loro, mentre si avvicinava al tronco con la calma e la precisione che solo anni di esperienza possono garantire.
L’intervento è stato delicato e complesso. Il tronco, che sembrava un banale pezzo di legno, nascondeva insidie: bastava un movimento sbagliato per peggiorare la situazione. Con corde, ganci e un’infinita dose di attenzione, i vigili del fuoco sono riusciti a sollevare quel tronco pesante quanto una montagna per Brando, permettendogli di emergere dall’acqua. Il Labrador, fradicio e spaventato, ha guadagnato la superficie con uno scatto improvviso, mentre intorno a lui si levavano grida di gioia e sollievo.
Sulla riva, la sua padrona lo ha stretto in un abbraccio che sembrava non voler finire mai. “Grazie, grazie a tutti voi”, ha ripetuto con le lacrime agli occhi, rivolgendosi a quei soccorritori che avevano appena salvato il suo migliore amico. Brando, pur scosso, ha scodinzolato come per dire che anche lui, a modo suo, era grato.
Questa storia, che si è conclusa nel migliore dei modi, è un promemoria per tutti: la bellezza dei corsi d’acqua nasconde insidie che non vanno sottovalutate, soprattutto quando si tratta di animali domestici. Ma è anche una celebrazione del coraggio, della professionalità e dell’umanità dei vigili del fuoco, sempre pronti a intervenire, anche per salvare una vita che molti potrebbero considerare “solo un cane”.
In realtà, Brando non è solo un cane: è un amico, un compagno, un membro della famiglia. E grazie a chi ha scelto di agire con prontezza, questa famiglia potrà continuare a godersi le passeggiate del mattino, forse con qualche sguardo in più alla corrente del torrente, ma sempre con il cuore pieno di gratitudine.
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