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Cronaca

Lancio della bici ai Murazzi: la giustizia si pronuncia sui minorenni coinvolti

La Cassazione ha preso la decisione definitiva per tre giovani minorenni, mentre si attende un nuovo processo per il quarto imputato

Lancio della bici ai Murazzi

Lancio della bici ai Murazzi: la giustizia si pronuncia sui minorenni coinvolti

La notte tra il 20 e il 21 gennaio 2023, i Murazzi di Torino sono stati teatro di un evento che ha sconvolto la comunità locale e oltre. Un gruppo di cinque giovani, tutti minorenni all'epoca dei fatti, ha lanciato una bicicletta elettrica dalla balaustra, colpendo Mauro Glorioso, uno studente di medicina che si trovava lì sotto, pronto a trascorrere una serata di svago con gli amici. L'impatto ha avuto conseguenze devastanti: Glorioso ha rischiato la vita ed è rimasto tetraplegico.

Da ieri, giovedì 21 novembre 2024, la giustizia ha messo un punto fermo su questa tragica vicenda. La Corte di Cassazione ha confermato le condanne per tre dei cinque responsabili, rendendo definitive le pene già stabilite dalla Corte d'Appello di Torino. I tre imputati, che avevano scelto il rito abbreviato, dovranno scontare rispettivamente 9 anni e 3 mesi, 9 anni e 4 mesi, e 6 anni e 8 mesi di reclusione. La decisione della Cassazione chiude la porta a qualsiasi possibilità di riduzione delle pene per questi giovani, che rimarranno in carcere per il loro gesto sconsiderato.

Un gesto senza rimorso

La dinamica degli eventi è stata chiaramente documentata da diversi filmati che mostrano il gruppo prima e dopo il lancio della bicicletta. Nessuno dei ragazzi si è fermato a riflettere sulle conseguenze del loro gesto. Anzi, dopo l'accaduto, si sono rifugiati in un distributore automatico di bevande, continuando la serata tra scherzi e apparente allegria. Un comportamento che ha suscitato indignazione e sconcerto, amplificando il senso di ingiustizia provato dalla vittima e dalla sua famiglia.

Un evento che ha sconvolto la comunità locale



Il più grande del gruppo, già condannato a 10 anni e 8 mesi di carcere lo scorso marzo, vedrà la sua pena riesaminata. La Corte di Cassazione ha ritenuto la condanna troppo mite rispetto alla gravità del reato, accogliendo così il ricorso della procura generale. La pubblico ministero Livia Locci aveva infatti richiesto 14 anni di carcere, ritenendo che la pena inflitta non fosse adeguata. Un nuovo processo è quindi previsto per ristabilire la giusta misura della condanna.

Venerdì prossimo, l'attenzione si sposterà sull'unica ragazza del gruppo, che ha scelto di affrontare il rito ordinario. Difesa dagli avvocati Enzo Pellegrin e Federico Milano, la giovane attende l'udienza che potrebbe definire il suo destino giudiziario. La sua posizione è ancora in sospeso, e l'esito del processo potrebbe aggiungere un ulteriore capitolo a questa complessa vicenda giudiziaria.

La storia di Mauro Glorioso e dei giovani coinvolti nei fatti dei Murazzi rappresenta un caso da non sottovalutare. Un gesto apparentemente privo di senso ha avuto conseguenze irreparabili, cambiando per sempre la vita di una giovane vittima e segnando il destino di chi ha compiuto l'atto. La giustizia ha fatto il suo corso, ma il dolore e le riflessioni che ne derivano restano. È un invito a considerare con maggiore attenzione le azioni e le loro possibili ripercussioni, soprattutto tra i più giovani.

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