Cerca

Cronaca

Rapine e aggressioni shock: baby gang sgominata, 7 minorenni tra gli arrestati

La polizia arresta undici giovani, tra cui minorenni, per una serie di violente aggressioni a Torino

Baby Gang

Rapine e aggressioni shock: baby gang sgominata, 7 minorenni tra gli arrestati

Un nuovo capitolo di cronaca nera si è aperto a Torino, dove una baby gang è stata smantellata dalla polizia di Stato, portando all'arresto di undici giovani, tra cui sette minorenni. L'indagine, condotta dalla squadra mobile, ha rivelato una serie di aggressioni e rapine perpetrate con l'uso di un taser, gettando un'ombra inquietante sulla sicurezza cittadina.

Tutto ha avuto inizio il 12 aprile, quando un episodio di violenza inaudita ha scosso un parco cittadino di Torino. Un giovane è stato brutalmente picchiato da alcuni coetanei per motivi definiti "futili". Le conseguenze sono state gravi: un'infrazione delle ossa nasali e una lesione all'occhio sinistro, che ha richiesto un intervento chirurgico. Questo episodio ha acceso i riflettori su un fenomeno che, purtroppo, si è rivelato più ampio e radicato di quanto si potesse immaginare.

Un modus operandi spietato

Gli investigatori hanno scoperto che lo stesso gruppo, poco dopo l'aggressione iniziale, ha malmenato e derubato un altro ragazzo nello stesso parco, sottraendogli persino le scarpe. Questo modus operandi è stato ripetuto in una decina di episodi analoghi, sempre con la stessa brutalità e spregiudicatezza.

Baby gang all'opera

La gang, operando principalmente di sera o di notte, avvicinava le vittime con una scusa per poi aggredirle con cocci di bottiglia o taser, portando avanti rapine che non risparmiavano nemmeno i bancomat, utilizzati successivamente per effettuare pagamenti.

La risposta delle forze dell'ordine non si è fatta attendere. Undici misure cautelari sono state eseguite, con quattro maggiorenni sottoposti alla custodia cautelare in carcere e sette minorenni destinatari di misure più lievi, come la permanenza in casa o prescrizioni specifiche. Tutti gli indagati sono immigrati di seconda generazione, residenti principalmente nelle zone periferiche di Torino, un dettaglio che apre ulteriori riflessioni sul contesto sociale in cui questi giovani si muovono.

A coordinare il procedimento sono la procura minorile e la procura ordinaria, che stanno lavorando in sinergia per assicurare che giustizia sia fatta. La complessità del caso, che coinvolge minorenni e maggiorenni, richiede un approccio delicato e attento, che tenga conto delle specificità di ciascun indagato e delle circostanze in cui si sono svolti i fatti.

Questo caso solleva interrogativi importanti sulla sicurezza nelle città e sul ruolo delle istituzioni nel prevenire fenomeni di devianza giovanile. Come possono le comunità locali e le autorità lavorare insieme per prevenire simili episodi? Quali misure possono essere adottate per offrire ai giovani alternative alla violenza e alla criminalità? Queste domande restano aperte, mentre Torino cerca di riprendersi da un'ondata di violenza che ha lasciato il segno.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori