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Paura in Canavese: tornano in azione i ladri col piccone: nel mirino cinque case

Ad essere colpite anche l'abitazione di una coppia di sposini e quella di un pensionato

Ladri col piccone a Chiaverano

Ladri col piccone a Chiaverano

Una nuova ondata di furti colpisce il Canavese. Questa volta nel mirino dei ladri è finito Chiaverano. Ad agire sono stati i cosiddetti “ladri con il piccone”, un gruppo di malviventi che ha già fatto parlare di sé in altre località del Basso Canavese. Questa volta, il loro obiettivo sono state almeno cinque abitazioni, lasciando dietro di sé un misto di rabbia e inquietudine.

I malviventi agiscono con un piano preciso: uno fa il palo, presumibilmente a bordo di una utilitaria bianca o grigia, mentre gli altri due penetrano nelle case armati di un piccone, forzando porte e finestre. A Chiaverano, una delle abitazioni prese di mira si trova in località Bose.

Qui i ladri hanno tentato un colpo mentre i proprietari erano in casa. Dopo il fallimento, sono tornati una seconda volta noncuranti della presenza dei proprietari, una coppia di sposini che ha recentemente ristrutturato la casa. Con il piccone hanno forzato la porta d’ingresso, ma di valore non c’era nulla da portare via, ma i proprietari hanno giustamente sporto denuncia ai carabinieri per i fatti subiti.

L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Maurizio Tentarelli, non sottovaluta il problema e rassicura sulle contromisure. In paese, infatti, verranno presto installate dodici nuove telecamere di videosorveglianza nelle principali strade del paese. Questi dispositivi si aggiungeranno ai quattro già esistenti, capaci di leggere le targhe delle auto anche di notte.

Il sindaco Maurizio Tenatrelli

Il primo cittadino invita anche i residenti alla collaborazione e invita chi dovesse notare movimenti sospetti a chiamare subito le forze dell’ordine. Il fai da te è pericoloso e controproducente».

Furti in aumento: un problema ricorrente

Non è la prima volta che Chiaverano si trova a fronteggiare simili episodi. Nel 2018, un’ondata di furti portò alla nascita di un comitato di cittadini, che pattugliava il territorio di notte. Più recentemente, lo scorso settembre, furti nelle auto posteggiate vicino al lago Sirio hanno riacceso l’attenzione sulla sicurezza.

Questa volta, oltre ai danni materiali, emerge un senso di violazione profonda. Il pensionato che ha sorpreso i ladri in casa propria racconta con amarezza di non aver potuto fare nulla per fermarli.

Circa un mese fa, una banda di ladri agiva nel Basso Canavese con modalità molto simili a quelle utilizzate a Chiaverano. Gli episodi più eclatanti si erano verificati nella frazione di Tonengo a Mazzè, un’area già colpita in passato da episodi simili, e lungo la direttrice che collega Chivasso a Mazzè. La banda ha preso di mira con precisione case dove potevano agire indisturbati, prediligendo orari serali e weekend, quando la probabilità di incontrare qualcuno all’interno era minima.

All’interno delle abitazioni, i ladri hanno asportato tutto ciò che potesse avere un valore, inclusi elettrodomestici di ultima generazione. In un’abitazione, i malviventi hanno sottratto persino un aspirapolvere Folletto, il cui valore supera i duemila euro se acquistato nuovo.

Un equilibrio fragile

Chiaverano, con le sue belle abitazioni e la vicinanza al lago Sirio, si conferma una zona appetibile per i ladri. Tuttavia, le misure messe in campo dal Comune e dai carabinieri lasciano spazio alla speranza di un cambio di rotta. L’installazione delle nuove telecamere, unita alla vigilanza dei cittadini, potrebbe rappresentare un deterrente efficace.

Nel frattempo, il paese resta vigile. I racconti delle vittime, come quello della giovane coppia di Bose, sono un monito per gli abitanti. Una comunità che, nonostante tutto, sembra determinata a non lasciare che la paura prenda il sopravvento.

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