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Cronaca

"Dammi i soldi o la borsa non la rivedi!" Guardia giurata tenta di estorcergli 1.500 euro

Un cliente dimentica di pagare merce per 17 euro, la guardia giurata chiede 1.500 euro per cancellare il video.

"Dammi i soldi o la borsa non la rivedi!"

"Dammi i soldi o la borsa non la rivedi!" Guardia giurata tenta di estorcergli 1.500 euro

In una normale giornata di shopping a Orbassano, alle porte di Torino, un episodio di ordinaria distrazione si è trasformato in un caso di cronaca giudiziaria che ha dell'incredibile. Un cliente, un uomo italiano di 52 anni, si è trovato al centro di un tentativo di estorsione da parte di una guardia giurata, un 44enne anch'esso italiano, che ha cercato di approfittare di una banale dimenticanza per estorcere denaro.

Tutto è iniziato quando il cliente, uscendo da un negozio, si è accorto di avere in tasca alcuni articoli per un valore complessivo di 17 euro, che aveva dimenticato di pagare. Con prontezza e onestà, l'uomo è tornato sui suoi passi e ha regolato il conto con la direzione del negozio. Sembrava che la questione fosse risolta, ma la guardia giurata in servizio aveva altri piani. Con un atteggiamento che ricorda più un film noir che la realtà, il vigilante ha inseguito il cliente all'esterno del negozio, proponendogli un accordo inquietante: "Se non vuoi andare in galera, dammi 1.500 euro e cancello il video". Un ricatto in piena regola, basato sulla minaccia di un video di sorveglianza che avrebbe potuto compromettere il cliente.

Guardia giurata tenta di estorcere 1.500 euro ad una cliente

La trappola e l'intervento dei carabinieri

Inizialmente, il 52enne ha cercato di negoziare, e la trattativa si è conclusa con un appuntamento in un bar per la consegna di 600 euro in contanti. Tuttavia, il cliente, dopo aver consultato il suo avvocato, ha compreso la gravità della situazione e ha deciso di rivolgersi ai carabinieri. Con un piano ben orchestrato, il cliente si è presentato all'appuntamento, registrando l'intera conversazione come prova del tentativo di estorsione. Nel frattempo, i militari dell'Arma, avvisati dell'incontro, si sono appostati fuori dal locale, pronti a intervenire. Al termine della conversazione, quando la guardia giurata ha lasciato il bar, è scattato l'arresto.

Questo episodio, avvenuto il 18 novembre 2024, solleva numerosi interrogativi sulla sicurezza e sull'integrità di chi è chiamato a proteggerci. Come può una figura incaricata di garantire la sicurezza trasformarsi in un ricattatore? E quanto è sottile il confine tra il dovere di vigilare e l'abuso di potere? La vicenda ha suscitato scalpore non solo per la dinamica dei fatti, ma anche per il coraggio dimostrato dal cliente nel denunciare l'accaduto. In un'epoca in cui la fiducia nelle istituzioni è spesso messa alla prova, la prontezza e la determinazione di un cittadino comune hanno permesso di smascherare un comportamento criminale.

L'arresto della guardia giurata con l'accusa di tentata estorsione rappresenta un monito per chiunque pensi di poter abusare del proprio ruolo per fini personali. La giustizia ha fatto il suo corso, ma resta l'amarezza per un episodio che avrebbe potuto avere conseguenze ben diverse se il cliente non avesse avuto la lucidità di rivolgersi alle autorità. Questo caso ci ricorda l'importanza di mantenere alta la guardia contro ogni forma di abuso e di non esitare a denunciare comportamenti illeciti. La cronaca nera, spesso, ci offre spunti di riflessione su quanto sia fondamentale il rispetto delle regole e dei diritti di ogni individuo.

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